Perché Roma è di nuovo sommersa dai rifiuti?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-12-07

Non è solo la raccolta normale a non funzionare, anche il porta a porta va a singhiozzo. Ma per l’assessora Pinuccia Montanari la colpa è tutta di Marino. Intanto il presidente di un Municipio a 5 Stelle definisce il porta a porta “una stupidaggine”. E in effetti i veri problemi sono altri: impianti non adeguati a trattare la mole di rifiuti e troppi mezzi dell’AMA rotti o in manutenzione

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Il ponte dell’Immacolata è alle porte ma Roma è tutt’altro che pulita. Mentre Virginia Raggi su Facebook parla del nuovo stadio della Roma e di una città che “sa dire sì a progetti belli, moderni, innovativi, che rispettano l’ambiente e danno impulso a nuovi posti di lavoro” i romani fanno lo slalom tra i rifiuti. La raccolta procede a rilento da giorni, con il risultato che davanti ai cassonetti l’immondizia si accumula. A complicare le cose poi c’è la situazione abbastanza disastrosa della raccolta porta a porta. Ma in quel caso per l’assessora all’ambiente Montanari è colpa di Marino e dei romani.

Il problema del porta a porta che non funziona

A creare i maggiori problemi in alcune zone della città e il porta a porta. Il Comune vorrebbe estendere entro il 2019 a tutta la città la sperimentazione che al momento coinvolge un milione di cittadini. L’obiettivo è quello di arrivare entro il 2012 al 54% di raccolta differenziata con il porta a porta. Uno dei quartieri dove i disagi sono maggiori è San Lorenzo, nel II Municipio (uno dei due governati dal PD). Qualche tempo fa l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari ha risposto al Presidente del Municipio dicendo che se il porta a porta non funziona la colpa “è di Marino” che ha avviato “un modello sostanzialmente aberrante di porta a porta”. Un modello al quale però l’attuale Amministrazione non sembra aver messo mano pur essendo a conoscenza delle criticità.
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La sperimentazione del nuovo modello à la 5 Stelle è iniziato nel Ghetto. La Montanari però non ha una soluzione per le altre zone della città dove il porta a porta non funziona. Non c’è solo il II Municipio a criticare il sistema. C’è anche chi non lo vuole. Accade nel XV Municipio, guidato dal pentastellato Stefano Simonelli. Durante una riunione con i cittadini qualche giorno fa Simonelli ha risposto così a chi gli chiedeva quando sarebbe arrivata la raccolta porta a porta: «Oggi mi dicono: quando mettete il porta a porta? Ma che sei matto! Io lo toglierei il porta a porta perché non lo riusciamo a fare. Non si riesce a fare. È inutile farlo».
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Successivamente Simonelli si è giustificato dicendo che la sua era solo una provocazione, perché al momento la raccolta dei rifiuti porta a porta non è sostenibile dal punto di vista aziendale. Ed in effetti i mezzi scarseggiano: oltre la metà degli 850 camioncini usati per raccogliere i rifiuti differenziati è fuori servizio o in manutenzione. Riparazioni che AMA non riesce ad effettuare e così i rifiuti che dovrebbero essere conferiti in giorni stabiliti non vengono ritirati. La carenza di mezzi è una delle questioni prioritarie anche per Natale di Cola, segretario Fp Cgil Roma e Lazio.

I rifiuti in strada in tutta la città e il “giallo” di quelli destinati in Toscana

Nel resto della città, dove la raccolta porta a porta non c’è, le cose non vanno meglio. Saranno anche “materiali post consumo” come li chiama la Montanari ma ai romani sembrano proprio rifiuti. E il problema è che rimangono in strada per giorni, accumulandosi fuori dai cassonetti. La situazione riguarda molti quartieri della città ed è dovuta principalmente al fatto che gli impianti di trattamento dei rifiuti della municipalizzata sono saturi e non riescono a ricevere i carichi dei camion dell’AMA che sono costretti a lunghe file in attesa di poter essere svuotati. Non va meglio nemmeno a Malagrotta. La discarica di Manlio Cerroni ha “ricevuto” poco meno della metà delle 1.200 tonnellate al giorno che il Comune di Roma può conferire giornalmente nell’impianto del CoLaRi.


Ieri Regione Lazio aveva annunciato il raggiungimento di un accordo con Regione Toscana per il conferimento di 20mila tonnellate di rifiuti indifferenziati in impianti di trattamento toscani. La Regione Toscana però, per bocca dell’assessora regionale all’Ambiente Federica Fratoni, ha fatto sapere che quell’accordo non c’è ancora: «Nessuna delibera. Sono al momento in corso tutti gli approfondimenti del caso sulla richiesta avanzata». Per la Regione Lazio però è cosa fatta e mancherebbe solo la firma dei rispettivi funzionari regionali. Nel frattempo però Roma deve affrontare il ponte dell’Immacolata. AMA deve fare i conti con le festività e la carenza di operatori. Se ne giorni feriali ne sono in servizio circa 5mila l’otto dicembre la municipalizzata dei rifiuti riuscirà a metterne in campo meno della metà, 2.200. Riusciranno i nostri eroi a impedire che Roma venga sommersa dai rifiuti per l’ennesima volta?
 
Foto copertina via Twitter.com

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