Roma: la norma anti-cronisti del MoVimento della trasparenza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-02

Due delibere per limitare gli accessi agli atti ai giornalisti e ai consiglieri comunali e municipali. In nome della trasparenza?

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Laura Mari su Repubblica oggi ci racconta di una strana proposta delibera che modifica il regolamento sulla trasparenza amministrativa del Campidoglio varato nel 2003. La proposta di delibera serve a limitare l’accesso agli atti comunali da parte di giornalisti e addirittura consiglieri eletti:

Un provvedimento che dovrà essere approvato dall’assemblea capitolina e che introduce due nuovi articoli, il 39 e il 40, che limitano la possibilità di accedere agli atti comunali da parte di giornalisti, consiglieri, assessori e presidenti dei quindici Municipi di Roma.
L’articolo 39 riguarda i rapporti con i media e i social network e stabilisce che «i dirigenti chiamati all’attuazione delle diverse forme di accesso agli atti tengono in considerazione il rilievo pubblico, il potenziale uso strumentale e il danno all’immagine che le risposte dell’amministrazione possono generare attraverso la loro pubblicazione sui social network, sui blog o sulle piattaforme web realizzate per la promozione e la difesa del diritto dell’informazione».

14 silurati giunta raggi
I 14 silurati della Giunta Raggi

In pratica, la sindaca di un movimento paladino della trasparenza amministrativa intende decidere cosa i giornali potranno pubblicare o no riguardo al Campidoglio e definisce a priori – a suo insindacabile giudizio e dimenticando che il principio che regola l’informazione è la veridicità e l’obiettività della notizia – cosa potrebbe essere «usato strumentalmente» dalle testate giornalistiche:

Con l’articolo 40 la giunta grillina intende invece limitare l’accesso agli atti da parte degli amministratori municipali. Il principio che regola questo paragrafo è che le richieste di consiglieri, assessori e presidenti di Municipio non costituiscano «un aggravio ingiustificato per gli uffici». Chi sia (e in basi a quali criteri) a stabilire se la richiesta costituisca una mole eccessiva di lavoro per i dipendenti capitolino, non è dato saperlo. «Ma numerose sentenze del Tar precisano che il presunto aggravio per gli uffici non è motivazione sufficiente per un diniego» attacca Matteo Costantini, vicepresidente del consiglio del I Municipio di Roma.

EDIT 3 SETTEMBRE 2017: Sull’articolo di Repubblica il M5S scrive in un comunicato stampa:

“Verificare le fonti: è una delle regole basilari del buon giornalismo. Un’altra regola invita a non schierarsi politicamente. Questo ci saremmo aspettati da Repubblica che ha fabbricato una vera e propria fake news: secondo il quotidiano romano il M5S e l’amministrazione di Roma starebbero varando un regolamento per censurare i giornalisti. Ovviamente, nulla di più falso”. E’ quanto si legge in un post del blog del M5s. “Anzi, la Giunta Raggi sta facendo proprio il contrario, introducendo maggiore trasparenza e accesso semplificato per cittadini e giornalisti agli atti amministrativi. Ci troviamo, quindi, davanti all’ennesima bufala creata ad arte per attaccare il MoVimento 5 Stelle e l’amministrazione di Roma. Una fake news creata da chi immagina di introdurre norme per controllare – e censurare – il web, ormai una delle poche fonti libere di informazione per milioni di cittadini”, prosegue il M5s.
Il post, tra le altre cose, spiega: “Ma Repubblica non è sola. Un capitolo a parte lo merita Libero che attacca la Raggi per ‘la turnazione idrica a Roma’. Come se fosse la Raggi a decidere se aumentare o meno la pressione dell’acqua nelle tubature. Libero tralascia il fatto che tale decisione, come è giusto che sia, viene presa da tecnici, ovvero dall’azienda di gestione del servizio”.

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