M5S e vaccini: Roberta Lombardi non vuole tra i piedi la senatrice pro-vax

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-02-06

La candidata grillina alla Regione Lazio scrive a Di Maio per intimargli di lasciare fuori Elena Fattori dalla sua campagna elettorale. Perché «Le posizioni politiche della sig.ra Fattori in tema di salute e vaccini sono individualistiche e fuori dalla linea politica nazionale». Anche se nel M5S c’è chi fino a ieri ha sostenuto il contrario…

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Sulla pagina Facebook della senatrice Elena Fattori campeggia da ieri l’annuncio di un incontro elettorale da svolgersi giovedì 8 febbraio alla sala consiliare di Ciampino in cui saranno presenti, oltre a lei, la consigliera regionale uscente Valentina Corrado, il ricercatore candidato con il M5S Marco Bella e la candidata presidente della Regione Lazio Roberta Lombardi. Eppure qualcosa non torna. Perché oggi Repubblica e Messaggero raccontano che la stessa Lombardi ha scritto una lettera al capo politico del MoVimento 5 Stelle per fargli sapere che non autorizzerà alcun evento politico in cui è presente la stessa Fattori.

M5S e vaccini: la Lombardi non vuole tra i piedi la senatrice pro-vax

Nella missiva indirizzata ieri al «gentile capo politico» del Movimento (di cui Repubblica e Messaggero pubblicano il testo) la candidata alla Regione grillina non usa giri di parole: «Con la presente la informo che non autorizzerò nessun evento della campagna elettorale per le regionali in cui sarà presente la senatrice Elena Fattori che ci legge in copia». E le ragioni? Mentre c’era chi diceva ai propri lettori ed elettori che il M5S era tutto schierato sul fronte della massima copertura vaccinale e contro la libertà di scelta, per la Lombardi «Le posizioni politiche della sig.ra Fattori in tema di salute e vaccini sono individualistiche e fuori dalla linea politica nazionale. Non intendo pertanto correre il rischio che vengano minimamente confuse con le linee politiche della sottoscritta». Più chiaro di così è difficile.

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La conclusione della mail a Di Maio è secca. «La invito a sensibilizzare la sig.ra Fattori ad evitare l’incresciosa situazione di dovermi costringere, attraverso comunicazioni pubbliche, a separare le nostre campagne». Chiaro come l’acqua limpida di torrente.

La mail di benservito di Lombardi a Fattori

Con la mail, che Repubblica riproduce qui, si chiude finalmente l’equivoco che da più di un anno attanagliava il MoVimento 5 Stelle, stretto tra le dichiarazioni di Fattori e Guido Silvestri  e la realtà dei fatti. Che invece racconta di un M5S molto lontano da quanto vorrebbero gli alfieri dello sposalizio con la scienza, come il caso di Sara Cunial ha irrimediabilmente dimostrato. E le dissociazioni dalla candidatura dimostrano che la verità è tutt’altra. Roberta Lombardi lo ha definitivamente certificato.

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Giorgio Trizzino, direttore medico dell’Ospedale dei Bambini di Palermo e candidato nel collegio uninominale del capoluogo siciliano con il M5S, ieri aveva spiegato di essere contro la libertà di scelta sui vaccini e a favore dell’obbligo. Oggi scoprirà di essere molto solo.

Il precedente sulla libertà di scelta per i vaccini

Qualche giorno fa Roberta Lombardi in un’intervista rilasciata a Quotidiano Sanità spiegava che, riguardo i vaccini, “La parola obbligo è una parola che andrebbe sostituita con informazione e libertà di scelta“.

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Mentre la senatrice Elena Fattori, dopo il caso Cunial, la enunciava con la consueta precisione millimetrica su Facebook: «Il MoVimento ha scelto una modalità raccomandazione attiva per le vaccinazioni che non significa libera scelta ma accompagnamento alle vaccinazioni attraverso la rimozione degli ostacoli alla vaccinazione»

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D’altro canto, sul concetto di libera scelta sui vaccini anche il professor Guido Silvestri il 12 gennaio scorso spiegava con la consueta precisione: “Il DL Lorenzin e’ legge della Repubblica e non si elimina cosi’ come se si togliesse un sassolino dalla scarpa. Semmai si prepara una nuova legge, basata sul principio di raccomandazione (il che NON vuol dire “libera scelta”), con un adeguato piano pluriennale di transizione, tutte le necessarie risorse finanziarie per informazione ed educazione”.

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Evidentemente alla fine sono scoppiate le contraddizioni.

Leggi sull’argomento: La mamma di un bimbo immunodepresso spiega a Virginia Raggi dove sta sbagliando sui vaccini

 

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