Riccardo Nuti e il M5S che non c'è a Palermo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-02-13

Riccardo Nuti, l’onorevole del MoVimento 5 Stelle ed ex candidato sindaco di Palermo coinvolto nell’inchiesta sulle firme false, rispondendo su Facebook ieri in una discussione ha dichiarato che il MoVimento 5 Stelle non è in corsa per il sindaco a Palermo nonostante un candidato ci sia e sia il da lui non amatissimo Ugo Forello. Forello …

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Riccardo Nuti, l’onorevole del MoVimento 5 Stelle ed ex candidato sindaco di Palermo coinvolto nell’inchiesta sulle firme false, rispondendo su Facebook ieri in una discussione ha dichiarato che il MoVimento 5 Stelle non è in corsa per il sindaco a Palermo nonostante un candidato ci sia e sia il da lui non amatissimo Ugo Forello.

Forello ha vinto le comunarie del M5S che sono state falcidiate dall’inchiesta sulle firme false di Palermo, che ha visto protagonisti gli onorevoli Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, indagati nella faccenda ma avvalsisi della facoltà di non rispondere davanti ai pubblici ministeri. Beppe Grillo ha sospeso tutti i protagonisti eletti della vicenda che non si erano autosospesi, come Claudia La Rocca. Adesso Nuti, che è ancora componente del gruppo parlamentare M5S, va all’attacco del candidato ricordando anche l’esposto che ha portato alle indagini su Forello. Un esposto presentato dagli stessi M5S e di cui la procura ha chiesto l’archiviazione.

Rispondendo nei commenti ad un’utente Nuti ha poi continuato ricordando quanto accaduto a Gela, dove Domenico Messinese è stato espulso.

C’è da ricordare che secondo la procura di Palermo sarebbe stato proprio Nuti “l’istigatore” del pasticcio delle firme false. Per il Procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia e la pm Claudia Ferrari, che coordinano l’inchiesta sulle firme false, gli indagati Samantha Busalacchi, Giorgio Ciaccio, Giulia Di Vita, Tony Ferrara, Giuseppe Ippolito, Claudia La Rocca, Claudia Mannino, Riccardo Nuti, Alice Pantaleone, Stefano Paradiso, Pietro Salvino, quest’ultimo marito della deputata Mannino, e Riccardo Riccardi, che era il delegato della lista grillina alle elezioni del 2012, in concorso “tra loro – scrivono i magistrati – e con altre persone non identificate, formavano falsamente i moduli per la presentazione delle candidature per le elezioni del rinnovo del Consiglio comunale di Palermo del 2012, recanti le firme dei sottoscrittori della lista dei candidati dello schieramento denominato M5S”. In particolare, Samanta Busalacchi, ex collaboratrice del Movimento alll’Assemblea regionale siciliana), Ciaccio, La Rocca, Di Vita, Mannino, Paradiso, Ippolito, Pantaleone, Salvino e Ricciardi “sostituendo i moduli recanti le firme autentiche dei sottoscrittori con nuovi moduli contenenti false firme dei sottoscrittori medesimi”, e comunque, “agendo in concorso su istigazione e previo concerto con Riccardo Nuti, candidato capolista alle elezioni, nonché candidato sindaco collegato alla lista, facevano scientemente uso dei moduli falsificati, recanti sia le firme contraffatte sia una falsa attestazione di conformità apposta dal cancelliere Giovanni Scarpello (anche lui indagato ndr), mediante presentazione della lista recante le false sottoscrizioni alla segreteria del Comune di Palermo”.

Leggi sull’argomento: Dietrofront! Per il M5S adesso i giornali sono buoni

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