Riccardo Magi vuole candidarsi alle primarie del Partito Democratico

Categorie: Fact checking, Politica

L'annuncio del segretario dei Radicali Italiani lascia spiazzati i sostenitori del progetto +Europa. Che prima della convocazione del Parlamento già perde un eletto

Reduce dal grande successo della lista +Europa, il neodeputato nonché segretario dei Radicali Italiani Riccardo Magi annuncia che vuole correre per le primarie del Partito Democratico.



Riccardo Magi vuole candidarsi alle primarie del Partito Democratico

«Per fermare l’ondata di disillusione e rabbia tocca a noi metterci la faccia con umiltà e tenacia, da radicali e con i radicali. Dobbiamo guadagnare, come diceva Marco, una dimensione, un coraggio, una lucidità rivoluzionaria e rivoluzionante», ha annunciato Magi ricordando quando fu Pannella a tentare la corsa per la segreteria del PD finendo poi eliminato perché aveva la doppia tessera. Magi ha un programma, e volendo lo enuncia pure: “Per questi motivi chiedo ai membri dell’assemblea del Pd la convocazione di primarie aperte con regole accessibili e intendo candidarmi come segretario ponendo 6 punti di riforma: una chiara scelta federalista europea per gli Stati uniti d’Europa, una riforma dei diritti politici e di partecipazione, la lotta alla povertà attraverso una riforma complessiva del welfare, una riforma dell’accoglienza e integrazione, la liberazione delle partite Iva, perché la libera professione come in altri paesi d’Europa sia soltanto una libera scelta e non una scelta da punire, e infine una riforma elettorale uninominale”.



Ovviamente c’è chi fa notare a Magi l’estrema incoerenza di far parte di un partito che in Europa aderisce all’ALDE e di candidarsi per un partito che aderisce al gruppo dei socialisti in Europa. Ma già l’esposizione dei punti programmatici da parte di Magi tradisce un certo disinteresse da parte del radicale nei confronti sia della storia del partito a cui sta aderendo, sia del segnale dato dagli elettori il 4 marzo.

Le regole per la partecipazione alle primarie 

E mentre anche il Partito Democratico romano non sembra entusiasta della scelta di Magi, la parte divertente della vicenda è che la formazione di Emma Bonino, dopo il flop elettorale, aveva annunciato l’intenzione di rilanciare il progetto +Europa per le elezioni europee del 2019. Eppure uno dei suoi eletti annuncia di avere altri progetti dopo aver ricevuto un collegio con buone probabilità di vittoria nella trattativa con il PD sulle liste e averlo vinto superando, tra gli altri, Dino Giarrusso del M5S. «Ha le idee chiare, opposte alle mie», scrive su Facebook un altro degli eletti radicali, ovvero Alessandro Fusacchia.



Intanto c’è chi ricorda che il regolamento delle primarie prevede anche che le candidature vengano certificate dagli iscritti, cosa che sbarrerebbe la strada a Magi. Ma soprattutto si registra il divertentissimo sconcerto da parte dei sostenitori di +Europa, che registrano l’ennesima frammentazione della proverbiale Galassia Radicale dopo la sconfitta elettorale che è arrivata inaspettata visto che gli ultimi sondaggi davano la lista Bonino sopra la soglia del 3%.

Leggi sull’argomento: Il flop di +Europa salva i radicali