«I ricatti del FMI e di Schauble per una nuova austerità non devono passare»

di Faber Fabbris

Pubblicato il 2017-02-10

Pubblichiamo la lettera-appello di Luciana Castellina pubblicata nei giorni scorsi sul giornale di Syriza. La foto è tratta da un post di Argyrios Argiris Panagopoulos sul gruppo Comitati Tsipras per l’Altra Italia: Il modo in cui viene trattata in questi giorni la Grecia è scandaloso. I ricatti dell’ FMI e di Schaeuble per ottenere nuove …

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Pubblichiamo la lettera-appello di Luciana Castellina pubblicata nei giorni scorsi sul giornale di Syriza. La foto è tratta da un post di Argyrios Argiris Panagopoulos sul gruppo Comitati Tsipras per l’Altra Italia:

Il modo in cui viene trattata in questi giorni la Grecia è scandaloso. I ricatti dell’ FMI e di Schaeuble per ottenere nuove misure d’austerità non devono passare. La Grecia che ha sollevato la testa dinnanzi all’austerità, la Grecia che ha sostenuto i profughi e gli immigrati non deve restare sola.
Dobbiamo concentrare di nuovo la nostra attenzione sulla Grecia: l’attuale governo greco non ha alcuna responsabilità per le vicende passate del Paese e per il colossale debito pubblico; è invece l’unico governo che si è mosso nella giusta direzione, schierandosi dalla parte di chi ha subìto, con la crisi, i danni più gravi. La risposta dei creditori non può che generare rabbia, perché è chiaro che vogliono schiacciare un popolo, costringendolo a pagare un debito che non può pagare.
È necessaria una conferenza europea sul debito, ed una riflessione sulla ridistribuzione delle entrate a livello europeo. Per avviare questo processo, c’è bisogno di un’Europa diversa. Se l’unico elemento del paesaggio politico è la rivalsa del nazionalismo, questa conferenza sul debito sarà impossibile. Quando sento dire, dal Movimento Cinque Stelle, che bisognerebbe indire un referendum sull’Euro, sono preoccupata. Il populismo ci porta al precipizio. Basta guardare cosa sta succedendo dall’altra parte dell’Atlantico con Trump.
L’Unione Europea affronta la più grande crisi della sua storia, questo è chiaro a tutti. Il problema è che le soluzioni che si prospettano non aiutano la creazione di un’Europa migliore, come l’Europa a due velocità, o l’uscita dall’UE, come propone Marine Lepen.

luciana castellina giornale syriza

Abbiamo una data per dare la nostra risposta. Il 25 marzo prossimo si svolgerà a Roma il Vertice dei capi di stato e di governo, nel 60esimo del Trattato di Roma, atto di fondazione della CEE. Sarà l’occasione per nuove dosi dell’inutile retorica sull’Europa. Ci saranno le reazioni di chi vuole distruggere l’edificio europeo e tentare l’avventura del ritorno allo Stato-nazione. Dobbiamo esserci anche noi, unendoci all’appello delle associazioni, dei sindacati e dei movimenti.
Dobbiamo affermare con chiarezza che l’Europa si trova nelle nostre mani, e che è necessario creare un vasto movimento a livello europeo, per esigere un’Europa democratica e solidale. Dobbiamo unire le città e le comunità locali guidati dalle forze progressiste, i sindacati, i movimenti dei giovani e delle donne, federare tutte queste forze. Dobbiamo creare un popolo europeo portando proposte e rivendicazioni. Se ci confiniamo al livello nazionale non possiamo affrontare questa sfida. Dobbiamo creare un soggetto collettivo che oggi non esiste. L’anniversario del 60 anni della CEE-UE ci offre l’occasione di porre con forza il problema.

(Traduzione di Faber Fabbris)

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