La mano non troppo tesa di Renzi a MDP

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-10-29

Il segretario del PD risponde a Gentiloni “accettando” l’idea che con il Rosatellum le alleanze sono necessarie: «Non si possono mettere veti nemmeno sulle realtà che vengono dal centro. Ma non possiamo mettere dei veti nemmeno alla nostra sinistra»

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«Per le prossime elezioni sono più importanti i voti dei veti. Non si possono mettere veti nemmeno sulle realtà che vengono dal centro. Ma non possiamo mettere dei veti nemmeno alla nostra sinistra»: Matteo Renzi risponde «Se c’è qualcuno che pensa che gli ideali della sinistra stiamo meglio fuori del PD, lo faccia. Ma se possiamo creare strutture e aprire ragionamenti sui contenuti, ci siamo. Non dobbiamo avere una visione egemonica ma non abdichiamo». Così Matteo Renzi annuncia l’apertura a sinistra del Partito Democratico durante la conferenza programmatica del partito.

La mano non troppo tesa di Renzi a MDP

Con fatica e dimostrando tutta la sua malavoglia, Renzi ha spiegato che il Rosatellum chiama le coalizioni e il partito si adeguerà, allargandosi però a sinistra come anche al centro: “La legge elettorale che il Parlamento ha approvato impone le coalizioni. Io condivido il discorso di Gentiloni: il PD deve essere il perno del prossimo governo”, ha detto alla conferenza programmatica del Pd rispondendo al discorso di Gentiloni. “Io i veti non li metto nei confronti di nessuno, superando gli insulti. Non si vive di rancore. Siamo in una totale trasparente disponibilità”, dice il segretario dem. “Ma per le prossime elezioni sono più importanti i voti dei veti”, ha aggiunto Renzi.
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Che poi ha parlato anche di Pietro Grasso: «Non è condivisibile per noi l’espressione ‘la fiducia parlamentare è un atto di violenza’, anche se rispettiamo il ruolo della seconda carica dello Stato. La fiducia non è un atto di violenza», sostiene rispondendo alla presidenza del Senato e alle motivazioni con cui Grasso ha lasciato il gruppo del Partito Democratico.

Più voti prende il PD, meno c’è necessità di larghe intese

Renzi ha comunque precisato l’obiettivo massimo della sua campagna elettorale: “Puntiamo a governare da soli. Da soli come coalizione, non voglio far prendere uno stranguglione alla prima fila… Ma più voti prende il Pd, meno possibilità ci sono di larghe intese”. Ed è tornato sul tema Grasso, senza nominare il presidente del Senato: “Il Pd è una parte delle istituzioni, perciò abbiamo scelto di non replicare agli attacchi, anche quando ci dicevano che pezzi delle istituzioni creavano prove false per arrestare il padre dell’ allora presidente del Consiglio, o per attaccare me. Avremmo avuto tanti motivi per fare polemica – ha aggiunto il segretario del Pd – ma il nostro modello non è la polemica a tutti i costi”.
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Infine: “Serve una coalizione ampia, inclusiva e plurale. Nessun insulto del passato sarà per me una ragione di veto. Io non metto veto e il Pd non mette veti. Superiamo gli insulti perché noi pensiamo che non si viva di rancore”, ha concluso.

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