La "vera" storia della bufala di Renzi in Lamborghini ad Ibiza

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-12-04

Matteo Renzi va a caccia di fake news insieme a Fabio Fazio ma abbocca ad una bufala inventata da una pagina di troll che sfottono i veri creatori di fake news. E Gentiloni ke faa?? Oggi alle 17.30 sarà alla presentazione del nuovo modello Super Suv Lamborghini!

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Matteo Renzi continua ad andare a caccia di fake news. Ospite ieri sera da Fabio Fazio il Segretario del PD ha parlato di una bufala che lo riguarda. Si tratta del video che lo ritrae a bordo di una Lamborghini. Gli autori del video, ha spiegato Renzi, sostengono falsamente che quel filmato sia stato girato mentre l’allora Presidente del Consiglio era in vacanza ad Ibiza a spese dei contribuenti. Naturalmente si tratta di una bufala, ma la realtà potrebbe non piacere nemmeno a Renzi. Il Partito Democratico da qualche tempo ha preso di mira attivisti e simpatizzanti del M5S per spiegare che a mettere in giro le fake news sono i pentastellati. Poi sono state pubblicate le inchieste di Buzzfeed e del New York Times e qualcuno ha addirittura pensato ad un network “ibrido” gestito dalla Lega Nord e dal MoVimento.

Renzi, la Lamborghini e le fake news honeste

Succede però che la “bufala della Lamborghini”, il video che ha costretto Renzi a spiegare su Facebook come stanno davvero le cose non è stato creato e diffuso da una pagina di simpatizzanti grillini o di fan di Salvini. Il video è stato ideato dalla pagina Facebook Generatore di immagini gentiste di bassa qualità la pagina collegata al gruppo Facebook Giente Honesta e alla pagina del “Partito Anarco-Capitalista Italiano”. Si tratta come è facile intuire di una pagina che come obiettivo ha quello di creare elaborati fake e prese in giro dei veri post “gentisti”.

Sono pagine e gruppi “anti-gentisti” composti per lo più da simpatizzanti del PD (ma non solo) che utilizzando lo stesso linguaggio, gli stessi bersagli e lo stesso tipo di invettive mirano a mettere alla berlina i “veri populisti”. Questo non significa però che gli utenti siano immuni da forme di “gentismo”. Anche se si tratta di una bufala non è la pistola fumante contro chi mette in circolazione – a fini di lucro o a fini di propaganda politica – bufale e notizie false. Il video “incriminato” è stato pubblicato il 19 agosto ed ha totalizzato oltre novantamila condivisioni.
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Ad auto-denunciarsi, per così dire, è stata la stessa pagina, che ieri sera ha scritto “Renzi da Fazio sta parlando del nostro video della Lamborghini proprio ora!”.
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Nel gruppo Giente Honesta il creatore del video (e amministratore della pagina e del gruppo) era euforico. Si tratta senza dubbio di un grande successo: una bufala da lui inventata è salita alla ribalta delle cronache e ne hanno parlato l’ex Presidente del Consiglio e diversi giornali.
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Missione compiuta? Gli eroi dell’anti-gentismo hanno “dimostrato” il funzionamento delle bufale e dei post virali rompendo il giochino ai populisti che queste cose le fanno sul serio? Non proprio. Ed in fondo a nessuno interessa “svelare meccanismi” che sono noti da tempo e non necessitano di prove sperimentali del genere: è sufficiente “farlo per il LOL”.

Quando le fake news dei troll fanno più danni di quelle inventate per fare propaganda politica

Non è la prima volta che una bufala prodotta “a fin di bene” (ammesso e non concesso che si possa dire così) viene scambiata per una bufala “vera” e condivisa honestamente. Del resto spesso e volentieri quando si condividono contenuti del genere si fa poca attenzione alla fonte. Anzi, il non prestare attenzione alla fonte (e quindi verificarne la sua attendibilità) è uno dei motivi per cui certe fake news hanno successo. Non importa quindi che il nome della pagina sia chiaramente satirico. Anche perché è possibile che qualcuno abbia scaricato il video e lo abbia caricato su un’altra pagina senza attribuirne la paternità.
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Ed è proprio a personaggi e utenti che gravitano all’interno di Giente Honesta che dobbiamo la creazione di quella che Laura Boldrini considera la più brutta bufala nei suoi confronti. Si tratta della storia – falsa – di sua sorella “Luciana” che gestirebbe addirittura “340 cooperative che si occupano di dare assistenza agli immigrati“. Una storia che la Boldrini ha dovuto smentire spiegando – tra l’altro – che sua sorella Lucia è morta anni fa. Inoltre la foto di “Luciana Boldrini” è  in realtà quella dell’attrice Kyrsten Ritter. La cosa interessante è che quella bufala – che circola da luglio 2016 – è stata creata dalla pagina Avanguartia Nera. Una pagina che proprio come il Generatore di immagini gentiste di bassa qualità aveva l’obiettivo di fare il verso al “Fond. Mauri” di Avanguardia Nera. Gli ignoti autori della bufala non sono quindi “odiatori di professione”, o almeno non lo sono nelle modalità con cui la Boldrini intende il termine.
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Nel frattempo su Giente Honesta c’è dibbattito riguardo il fatto che sia controproducente diffondere certi contenuti. Il creatore si difende dicendo che la differenza tra lui e gli inventori di fake news è “il fine”. E non è certo colpa sua se Renzi e il PD, nella loro lotta contro le Fake News, non sono in grado di cogliere la differenza tra una bufala “vera” e una inventata. Al di là dei metodi discutibili e del “fine” il modo con cui Renzi ha parlato del video della Lamborghini ci serve a ribadire qualcosa che abbiamo scritto qualche giorno fa: ovvero che ai partiti non interessa “combattere” la diffusione delle fake news.

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