Dopo due anni di pandemia, 5 milioni di contagi e 134mila morti in Italia, nel nostro Paese sei persone su dieci credono ancora che il Covid non esista. Il dato emerge dal 55esimo Rapporto del Censis, l’istituto di ricerca socio-economica che ogni anno fotografa alcuni aspetti della situazione dentro i confini nazionali. Secondo il documento “per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste, mentre per il 10,9% il vaccino è inutile”. Sorprendente la quasi totale sovrapposizione con il dato di italiani che credono che la Terra sia piatta, il 5,8%, sintomo della trasversalità dei false flag creduti dai complottisti. “Un pensiero magico e stregonesco”, lo definisce il Censis, che ha anche snocciolato dati sugli effetti della pandemia su chi al Covid invece ci crede.
Il 40,3% degli italiani si sente più vulnerabile, insicuro in merito alla salute e alla futura necessità di dover ricorrere a prestazioni sanitarie. “La società italiana è mutata – si legge nel Report – e ha attraversato crisi ed emergenze con il continuo intrecciarsi di realtà emerse e sommerse, quotidiane e di lungo periodo. Oggi questo non basta più. L’adattamento continuato non regge più, il nostro complessivo sistema istituzionale deve ripensare se stesso. Siamo di fronte a una società che potrà riprendersi più per progetto che per spontanea evoluzione”. Sui giovani studenti il Covid ha provocato effetti collaterali non trascurabili dal punto di vista psicologico: l’81% dei 572 dirigenti scolastici di scuola secondaria di secondo grado intervistati ha segnalato che tra i ragazzi sono sempre più diffuse forme di depressione e disagio esistenziale.
Drammatici anche i dati sulla situazione economica, che evidenzia un vero e proprio “boom” di povertà: nello scorso anno 2 milioni di famiglie italiane hanno vissuto in povertà assoluta, con un aumento rilevante del 104,8% rispetto al 2010. “Solo il 15,2% degli italiani – riporta il Censis – ritiene che dopo la pandemia la propria situazione economica sarà migliore. Per la maggioranza (il 56,4%) resterà uguale e per un consistente 28,4% peggiorerà”.