Rachele Mussolini vorrebbe essere un acaro perché dopo 14 giorni “tira le quoia” (sì, con la q)

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Lo strano post social pubblicato dalla nipote del duce e l'errore grammaticale

Se dopo la morte ci fosse la reincarnazione, Rachele Mussolini vorrebbe rinascere sotto forma di acaro. Non quel parassita che vive su tende, tappeti, materassi o della polvere, ma quello che si trova sul viso di ogni persona e si alimenta attraverso la nostra pelle, tra ciglia e sopracciglia. A dirlo è la stessa consigliere comunale romana, eletta nelle lista di Fratelli d’Italia, e nipote del duce in un post pubblicato sul suo profilo Instagram. E per spiegare i motivi di questa scelta, cade in un grossolano errore grammaticale.



Rachele Mussolini e il sogno di rinascere sotto forma di acaro

La consigliera capitolina, per fare ironica sulla propria bacheca social, ha pubblicato la foto di un acaro “Demodex” e ha commentato il tutto con questa descrizione:



“Se rinasco voglio essere un acaro del viso demodex sono bruttini ma si divertono! Si nutrono a ‘sbafo’ sul nostro viso, soprattutto ciglia e sopracciglia, hanno un’ intensa vita sessuale notturna (hai capito ehhhh) e poi dopo 14 giorni… Tirano le quoia lasciando però nuovi eredi… Mangiano, si divertono e poi ciao ciao… Senza pensieri, mentre noi dormiamo e magari ci arrovelliamo con mille problemi. Come si suol dire: Meglio vivere un giorno da Leone, ops da Acaro, che 100 da pecora”.

Non conosciamo i motivi di questa scelta, ma ci sono alcuni punti insindacabili: “quoia” non si scrive con la “q”, ma con la “c”. Al netto di tutto ciò, non poteva non mancare una frase molto cara al nonno (lei è figlia di Romano Mussolini, quartogenito del duce e di Rachele Guidi), rimodellata in base all’esigenza: quel “meglio un giorno da leone che 100 da pecora” ha cambiato animale di riferimento. Un acaro. I motivi? Perché hanno una vita breve, ma intensa, fatta di “cibo a sbafo” e attività sessuale senza sosta. De gustibus.



(foto: da Instagram)