Quello che i no vax non hanno capito delle parole di Toti su obbligo vaccinale e TSO | VIDEO

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Il paragone utilizzato dal Presidente ligure è stato ardito, ma non ha mai annunciato il ricorso ai trattamenti sanitari obbligatori. Anzi

Il paragone è ardito, forse non prudente. Soprattutto perché, come già accaduto alle categorie di lavoratori (quelli del settore sanitario) per cui vige l’obbligo vaccinale, non si parla di obbligo assoluto, ma relativo. Ma da questa sottile (almeno formalmente) differenza è solo in punto di approdo del discorso fatto da Giovanni Toti in collegamento con lo studio di “Agorà”, in onda su RaiTre. E tutto il discorso del Presidente della Regione Liguria è stato frainteso – nonostante le parole e le correlazioni logiche utilizzate nella sua dialettica siano state molto chiare – dalla platea no vax che è partita all’attacco.





Toti e il discorso sull’obbligo vaccinale e TSO non capito dai no vax

Trascriviamo il discorso fatto da Toti su RaiTre. La discussione era partita dalle restrizioni per i non vaccinati (su modello austriaco o seguendo il modello 2 g – vaccinati e green pass – tedesco), un tema che si sta dibattendo anche all’interno della dialettica politico-parlamentare. E proprio partendo da tutto ciò, si è arrivati a parlare dell’ipotesi di un obbligo vaccinale. E lì Giovanni Toti ha detto:

“Quelli che invocano l’obbligo vaccinale oggi, poi vorrei capire quando vedranno i Carabinieri. Perché vedete, non so quanti di voi hanno familiarità con i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO, ndr). Lo fanno i sindaci, che sono titolati a farlo. Firmano un foglio di carta sulla base di una perizia medica in cui viene detto: “Giovanni Toti non si cura come dovrebbe e mette a rischio se stesso e gli altri. A quel punto interviene la forza pubblica che ti porta in ospedale, che ti costringe a determinati trattamenti sanitari che tu non vuoi fare. Allora io vorrei vedere l’esercito tradurre gli hub di vaccinazione con i camion e le manette le persone che non si vogliono vaccinare”.

Ecco, tutto parte da quest’ultima frase che, se decontestualizzata dal discorso totale, sembra essere quasi un auspicio da parte del Presidente ligure. In realtà, manca l’ultima parte di questo discorso: “In franchezza è un’immagine che non voglio immaginare. Quindi dobbiamo pensare a un qualcosa di diverso dall’obbligo vaccinale”. Insomma, alla fine del discorso, Giovanni Toti si dice contrario all’obbligo vaccinale per i motivi che ha spiegato. Ma questa versione è stata “fraintesa” dai no vax che lo hanno iniziato ad attaccare limitandosi a quel “allora io vorrei vedere l’esercito…”.

L’obbligo relativo e quello assoluto

E se l’analisi logica del pensiero di Toti smentisce tutti i “fraintendimenti”, occorre sottolineare come le parole del Presidente della Liguria meritino un’ulteriore contestualizzazione in base allo status quo. Parliamo di obbligo vaccinale (che è in linea con la Costituzione). Ne esistono due tipi. Il primo è quello relativo (che già è in vigore per quel che riguarda il personale medico e i lavoratori che operano nelle strutture sanitarie): a questo livello, infatti, sono previste sanzioni economiche e limitazioni nelle attività (lavorative e non solo). Ne abbiamo esempi tangibili per quel che riguarda le vaccinazioni già obbligatorie per i minori di 16 anni: ai bambini non immunizzati non è consentito l’accesso a scuola per quel che riguarda tutti coloro i quali sono in età da scuola Materna; mentre chi va alle scuole elementari (quindi dell’obbligo) può continuare a sedersi tra i banchi dei vari istituti, ma ai genitori viene comminata una sanzione. E il Green Pass – esteso a tutte le attività, come ben sappiamo – segue proprio la logica dell’obbligo relativo.

L’obbligo assoluto – quello che prevede anche il ricorso al Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) citato da Giovanni Toti – è invece una estrema ratio: l’immunizzazione (in questo caso contro il COVID, ma ripetiamo che non è un’ipotesi al vaglio in questo momento) è obbligatoria e non si può evitare (ovviamente il discorso generale varia da singola persona, perché i cosiddetti “esenti da vaccino” rimarranno tali anche in questo caso, sempre presentando un’accurata certificazione medica che “certifichi, per l’appunto, motivazioni sanitarie e non scelte ideologiche). Insomma, le parole di Toti sono state senz’altro fraintese dall’universo no vax, ma anche l’esempio utilizzato del TSO è stato molto ardito. Sta di fatto che, comunque, il Presidente ligure non ha auspicato nessun obbligo, né tantomeno un trattamento sanitario obbligatorio per chi non si è vaccinato.

(foto e video: da Agorà, RaiTre)