Pinuccia Montanari dice che il bimbo morso da un topo a villa Gordiani non esiste

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-19

L’assessora all’ambiente sostiene di non aver trovato il referto dell’intervento sul bambino negli ospedali vicini. La ministra Lorenzin aveva però citato l’Umberto I. Mentre il bimbo morso era il figlio di un componente della sua segreteria. Chi mente?

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“In merito alla segnalazione dei referti, abbiamo fatto una verifica presso i pronto soccorso più prossimi e gli unici referti segnalati riguardano punture d’insetto, sempre possibili nella stagione primaverile”: questo ha detto l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, ieri durante il question time dell’Assemblea capitolina, rispondendo a un’interrogazione del consigliere di Fdi-An, Andrea De Priamo, che chiedeva notizie sulla manutenzione del parco di Villa Gordiani dopo la lettera di denuncia del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, riguardo un bimbo morso da un topo nell’area verde.

Pinuccia Montanari e il bimbo morso da un topo

Sulla base dei 560mila euro messi a disposizione in bilancio, e che in parte sono nei bilanci dei Municipi, abbiamo avviato le derattizzazioni nelle scuole. Oltre a questi fondi a disposizione, legati per lo più a bilanci delle scuole, pensiamo di intervenire ad hoc con una revisione del contratto di servizio Ama”, ha concluso l’assessora. La ministra Lorenzin inviò al Messaggero una lettera aperta in cui raccontava l’accaduto il 14 aprile scorso:

Le scrivo perché spero che questa lettera sia letta dal sindaco Raggi e le racconto una storia accaduta solo poche ore fa. La scena accade nel parco giochi pubblico di villa Gordiani, al Prenestino, ma potrebbe succedere dovunque nelle nostre periferie come in centro storico.
Il piccolo Marco, tre anni e mezzo, accanto ad una panchina è stato morso tra caviglia e polpaccio da un ratto. Ha urlato,pianto, e al pronto soccorso pediatrico dell’Umberto I è stato curato per questa ferita infetta e pericolosa, una seria profilassi per evitare l’insorgere delle malattie che i topi trasmettono. Per fortuna aveva fatto già l’esavalente e quindi anche l’antitetanica.


La Montanari successivamente sostenne, e poi fece rapidamente retromarcia, di non aver mai visto un topo a Roma mentre pare curioso che oggi neghi l’esistenza dell’episodio denunciato dalla ministra visto che La Notizia Giornale scrisse il 18 aprile, senza smentite, che il bambino morso al polpaccio – il piccolo Marco – era il nipote di un componente della sua segreteria al ministero.

Il topo a Villa Gordiani e Beatrice Lorenzin

C’è anche da segnalare che nella lettera la Lorenzin sottolineò che il bambino era stato portato e curato al pronto soccorso pediatrico dell’Umberto I. Come è possibile che non ci sia un referto? Infine, ricordiamo che l’episodio è già stato trasformato in farsa grazie all’ormai famoso intervento di Alessandra Moretti a Otto e 1/2.

Alessandra Moretti e il bambino morto a Roma… di next-quotidiano
La consigliera regionale veneta disse infatti dalla Gruber, senza essere smentita da nessuno in studio:

«Io devo smentire e mi dispiace Gennari, su Roma il fallimento di questa amministrazione è plastico. Per esempio siamo a Roma in emergenza sanitaria. Ratti ovunque, è morto un bambino di due anni perché è stato morso da un topo, una turista è stata morsa da un ratto, un cinghiale ha attraversato la Cassia e un ragazzo in motorino è morto e poi non parliamo delle falsità sui tagli di costi. La Raggi ha uno staff di venti persone che costa oltre 100mila euro l’anno, ha raddoppiato, triplicato lo stipendio di Romeo, insomma, diciamo che predicano bene ma razzolano male»

Il bambino in realtà (e per fortuna) non è morto mentre lo staff di Raggi costa 5 milioni di euro l’anno. A proposito di fake news, vero?

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