Il PIL italiano regione per regione: il Sud cresce la metà del Nord

Categorie: Economia, FAQ

I dati di Prometeia che risalgono al luglio scorso mostrano una serie di paradossi della crescita complessiva che la media del pollo di Trilussa teneva in qualche modo nascosti

Anche con la crisi la crescita dell’Italia rimane a due facce, con il Mezzogiorno che cresce della metà rispetto al Settentrione. I dati di Prometeia che risalgono al luglio scorso, illustrati oggi da Repubblica in un articolo a firma di Luca Pagni ed Ettore Livini, mostrano una serie di paradossi della crescita complessiva che la media del pollo di Trilussa teneva in qualche modo nascosti. E così si scopre che la regione leader nella crescita italiana è l’Emilia Romagna (la Lombardia è soltanto seconda) con un +1,1% mentre il fanalino di coda sono la Calabria e la Sardegna. Scorporando ulteriormente i dati si scopre cheMilano e il suo hinterland si confermano tra le aree metropolitane più ricche d’Europa: secondo la Camera di Commercio, al quarto posto, alle spalle di Londra, Parigi e Madrid. Il resto della regione soffre. «Ma si tratta di un rallentamento congiunturale – spiega Alessandra Lanza, partner dalla società di consulenza Prometeia – perché la Lombardia è ricca di realtà votate all’export, in questo momento sofferenti per il rallentamento dell’economia mondiale. Saranno le prime a riagganciare la ripresa».



La conferma di una Italia che cresce a macchia di leopardo arriva dai distretti industriali, fiore all’occhiello della manifattura. Nel secondo trimestre del 2016 – secondo l’ultimo rapporto di Intesa Sanpaolo – hanno cominciato a dare un primo segnale di ripresa le esportazioni (+0,2%); che diventa un +1,3% al netto dei distretti orafi che stanno risentendo del crollo della domanda di gioielli da parte dei paesi emergenti. Tra i settori in crescita oltre all’agroalimentare, le ceramiche in Emilia, l’imballaggio nel bolognese, la termomeccanica a Padova e Verona. Bene anche qualche realtà del sud, come le conserve in Campania e l’elettromeccanica nel barese. Male sistema moda e metallurgia. Meglio della Germania. Ma secondo Marco Fortis direttore della Fondazione Edison «c’è una contraddizione tra il dato del Pil e le condizioni economiche complessive degli italiani migliorate, sia in termini di potere di acquisto, sia di reddito disponibile». Perché allora l’Italia non cresce come la Germania? La differenza è data dai consumi della Pubblica amministrazione: dalla fine del 2014 al giugno scorso, in Germania è cresciuta del 5,4% e in Italia è calata dello 0,5%. Al netto della Pa, la crescita cumulata del Pil italiano negli ultimi sei semestri sarebbe stata dell’1,3% e quello della Germania dell’1,4%.

Il PIL italiano regione per regione (La Repubblica, 6 ottobre 2016)