Qual è il piano B di Mattarella se Draghi non ce la fa?

Cosa succederebbe se Draghi non riuscisse nel suo intento e rimettesse l'incarico accettato con riserva nelle mani del presidente della Repubblica?

Draghi balla sui numeri che in Parlamento gli consentirebbero di avere la fiducia. Ancora in questo momento dubbi ed incertezze scuotono i partiti che hanno governato con Conte ma anche quelli del centrodestra all’opposizione. Cosa succederebbe se l’ex numero uno della BCE non riuscisse nel suo intento e rimettesse l’incarico accettato con riserva nelle mani del presidente della Repubblica? Secondo il Fatto la possibilità che Conte torni in gioco sono nulle. La palla passerebbe a un tecnico che avrebbe il solo compito di traghettare la legislatura alle elezioni. I nomi sono quelli di Marta Cartabia e Luciana Lamorgese:



Al punto che già dalla notte precedente all’incarico di ieri, Mattarella avrebbe fatto un esplicito riferimento al piano B in caso di fallimento del super-economista: conferire un incarico a Cartabia o Lamorgese – due donne, la prima ex presidente della Consulta, la seconda ministro dell’Interno – per un esecutivo elettorale con le urne a giugno. L’av – vertimento è rivolto soprattutto ai “p a s ra d a n” pentastel – lati di Giuseppe Conte. Se i Cinque Stelle pensano che il fallimento di Draghi porti a una nuova possibilità per un terzo governo dell’Av v o c at o sbagliano di grosso, fanno trapelare dal Quirinale. Draghi è qui e ora e va sostenuto.

L’eventuale esecutivo elettorale guidato da Cartabia o Lamorgese è uno scenario riportato anche da altri retroscenisti. Un modo per dire che la ricreazione è finita: è l’ora di smettere di giocare per tutte le forze politiche. O così o elezioni: con tutte le incognite del caso.