«Perché non hai figli?». «Quando fate un nipotino alla nonna?». «Ora no, ma vedrai che tra qualche anno vorrai un figlio anche tu». «Sei solo spaventata, è normale esserlo ma un figlio è la cosa più bella che c’è, non vorrai vivere amputata?». Sono solo alcune delle versioni possibili di uno stesso concetto: il paternalismo moralistico della maternità. Ovvero: non puoi non desiderare la riproduzione, è nel tuo essere donna (anzi, Donna) e, soprattutto, è per il tuo bene.
SE NON SEI MAMMA NON SEI UNA VERA DONNA
Jennifer Aniston racconta (Jennifer Aniston: People Call Me ‘Selfish’ For Not Being a Mom, Time, 15 dicembre 2014 che riprende Allure di gennaio) di essere annoiata dal peso della presunzione riproduttiva. «Non mi piace [la pressione] che le persone mettono su di me e sulle donne – che saresti una fallita come donna se non ti sei riprodotta». I commenti a margine si somigliano tutti: sei egoista, sei troppo interessata al lavoro, troppo concentrata su te stessa, una eterna adolescente e così via. Aniston coglie l’occasione anche per rispondere sul femminismo e sul perché sarebbe una questione difficile. «Sono le persone a renderla una faccenda complicata. Il femminismo non è che il credere nell’uguaglianza tra uomini e donne». Semplice, no? Ma l’uguaglianza non c’è nemmeno se ci fermiamo sulla questione della riproduzione: a un uomo senza figli non chiedete così insistentemente perché non si sia riprodotto, perché ha scelto la palestra invece dei pannolini e se non si pentirà di essere tanto egoista e concentrato sul lavoro. Ah, se si pentirà!