Perché c'è l'emergenza influenza negli ospedali

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-01-05

Ospedali in tilt a causa del picco stagionale dell’influenza raggiunto durante le festività al quale si è aggiunto il periodo di ferie di molti medici di famiglia. Ma per qualcuno il problema è un altro: e sono ovviamente i vaccini

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I giornali di oggi oggi del picco record dell’influenza toccato in questi giorni. Molti ospedali si sono trovati intasati da pazienti in “codice bianco” che si sono recati al Pronto Soccorso con i sintomi dell’influenza. Secondo la Simeu – la società scientifica della medicina d’emergenza – al 31 dicembre 2017 il virus stagionale ha costretto a letto 2,2 milioni di italiani (in linea con il trend dello scorso anno). Molti dei malati sono andati in ospedale, anche se nella maggior parte dei casi non c’era alcuna necessità di ricovero. I ricoveri, spiega infatti Repubblica, riguardano il 20% dei 220 pazienti che si sono presentati al Pronto Soccorso.

Perché gli ospedali sono andati in tilt a causa dell’influenza

L’influenza è un male di stagione, facilmente prevenibile con un vaccino (che però non ha senso somministrare una volta ammalati). Il motivo per cui molti ospedali sono in tilt è dovuto a diversi fattori. Il primo è che quest’anno il virus è arrivato prima. Se l’anno scorso le persone hanno iniziato a stare male dopo le festività quest’anno invece si sono ammalate proprio durante le feste. E si arriva così al secondo motivo per cui le persone hanno dovuto recarsi al Pronto Soccorso.

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Fermo restando che generalmente gli utenti tendono ad abusare del servizio offerto dal PS quando potrebbero semplicemente andare dal medico di base in questo caso c’è una ragione in più: durante le feste di Natale molti medici di base sono in ferie.
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Fonte: La Stampa del 05/01/2018

Non si può poi non tenere conto del fatto – ma per dirlo con certezza sarebbe più prudente aspettare di avere i dati completi sulla copertura vaccinale – che anche il vaccino contro l’influenza ha risentito delle polemiche dei “free vax” sulle vaccinazioni. Pur non essendo tra i vaccini obbligatori si tratta sempre di un prodotto di “Big Pharma” che molti duri e puri invitano a boicottare senza troppi ripensamenti. L’ultimo rapporto dell’ECDC fa sapere che per le categorie di popolazione a rischio (soprattutto gli over 65) la copertura vaccinale è in calo in tutta Europa.

Per Vega Colonnese è tutta colpa della paure delle “epidemie”

Nelle principali città (Roma, Milano, Torino, Bologna) i medici del Pronto Soccorso descrivono la stessa situazione: un numero di pazienti elevato, lunghe ore di attesa per una visita e il conseguente problema dovuto alla carenza di posti. Moltissimi i codici bianchi e verdi e pochi – per fortuna – i casi di pazienti più gravi. Nell’edizione torinese di Repubblica Domenico Vallino, responsabile del pronto soccorso del Mauriziano spiega che «con i medici di base in ferie, abbiamo avuto un boom di persone che si sono presentate in pronto soccorso». Dal momento che i tempi utili per la vaccinazione sono ormai inesorabilmente passati si studiano soluzioni per il prossimo anno. Una potrebbe essere la gratuità dei vaccini contro l’influenza per i bambini (per gli over 65 è già gratuito).
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Un’ipotesi che al momento è solo allo studio degli esperti dell’ISS e che dovrà – come sempre nei casi di vaccini – superare la resistenza del variopinto e variegato movimento degli scettici. Non è infatti un caso che la deputata del M5S Vega Colonnese dopo aver letto la notizia sulla Stampa non abbia esitato a dare la colpa alle “sconclusionate politiche vaccinali” che “fanno perdere credibilità all’interno sistema sanitario”. Per la Colonnese la situazione di emergenza negli ospedali è dovuta al fatto che le persone “sono terrorizzate da epidemie” e che quindi invadono il pronto soccorso anche per uno starnuto.
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In realtà le persone hanno sempre utilizzato il pronto soccorso perché lo considerano “più comodo” rispetto alla visita dal medico di base. Ma per la Colonnese il problema è che (evidentemente a causa della battaglia sui vaccini) “non esiste più il rapporto fiduciario-medico paziente”. La possibilità che il medico di base possa essere in ferie (e perché poi fidarsi del medico del pronto soccorso, che è uno sconosciuto) non viene presa in considerazione. C’è chiaramente un complotto per “fregare” la brava gente e far fare il vaccino influenzale anche ai bambini (che per la cronaca non sono immuni). Ma evidentemente è meglio ammalarsi, prende le medicine per guarire (prodotte da Big Pharma) che farsi vaccinare e non ammalarsi. In un mondo perfetto sarebbe certamente più appropriato colmare le carenze del sistema sanitario e insegnare alle persone a non recarsi al PS per “uno starnuto”. Ma se è più economico tamponare il problema con un’iniezione, perché non farlo?
 

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