Il Patto del Nazareno funziona come una profezia che si autoadempie. Il teorema di Thomas dice che se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze. Il sociologo lo coniò in seguito a un suo studio sugli immigrati polacchi negli Stati Uniti. e con quello che tecnicamente non è un teorema perché con la matematica non c’entra nulla. C’entra invece con le scienze sociali, e in quegli ambiti indica «la capacità dei gruppi di “rendere reali” le situazioni sociali che reputano tali mediante un comportamento che si adegui a quelle situazioni». Semplificando, ed entrando un po’ più nel discorso del Patto del Nazareno, potremmo dire che se qualcuno di molto autorevole dice che gli asini volano – o nessuno smentisce la notizia di un asino beccato a volare senza patentino – quelli che si fidano di quel qualcuno si proteggeranno la testa quando escono in strada per paura di essere colpiti dalle deiezioni dell’animale. Cosa c’entra con Renzi e Berlusconi, oggi che anche Ferruccio De Bortoli ne chiede la rivelazione? Vediamolo.
IL SEGRETISSIMO PATTO DEL NAZARENO
Il Patto del Nazareno venne ufficialmente siglato venne siglato ufficialmente il 18 gennaio del 2014 nella sede del Partito Democratico che si trova poco distante da via del Nazareno. Impossibile risalire oggi a chi ha coniato l’espressione per primo. Riguardo il contenuto, essenzialmente si basa su tre punti: la riforma del titolo V della Costituzione, la fine del bicameralismo perfetto e la legge elettorale. Il patto tra Berlusconi e Renzi si è sostanziato in una serie di disegni di legge ancora in discussione, tra cui il più importante è la cancellazione del Senato, sulla quale si sono incentrate le campagne di giornali come il Fatto. All’epoca in cui alcune di queste campagne partivano, nessuno si interessava al Patto del Nazareno. Poi qualcosa è cambiato. Ed infatti è curioso vedere che, stando ai risultati di ricerca che è possibile leggere su Google Trends, all’inizio il patto del Nazareno non se lo filava proprio nessuno. Basta dare un’occhiata ai due grafici per notare la curva piatta del disinteresse che almeno su Internet aveva generata la storia.
Poi succede qualcosa. A partire dal 25 maggio, ovvero dal giorno delle elezioni europee, e in quella settimana, il volume di ricerche per la locuzione patto del Nazareno decolla. In quella data, aveva annunciato Renzi, si sarebbe dovuto votare per l’Italicum e la riforma del Senato, anche se poi non è andata così. Quel giorno però Roberto Calderoli aveva rilasciato un’intervista a Repubblica avanzando il sospetto che nel patto del Nazareno ci sia stato un accordo tra Renzi e Berlusconi per trasformare la nostra Repubblica da parlamentare a presidenzialista. Nel frattempo il Fatto aveva già cominciato la sua campagna, e la batosta presa dal MoVimento 5 Stelle alle elezioni aveva scatenato ovviamente i retroscenismi.
Negli ultimi novanta giorni la ricerca esplode. Nel frattempo articoli su articoli di giornali e post su post su blog di MoVimenti politici ci spiegavano che:
A pensar male si fa peccato e allora si pecchi senza freni. Il Patto garantisce che il notopregiudicato non finisca in galera e che possa sperare nella grazia. Garantisce inoltre che le aziende del notopregiudicato siano tutelate dallo Stato. Garantisce che il partito del notopregiudicato rimanga sotto il suo assoluto controllo con l’eliminazione delle preferenze. Insomma: il Patto è un salvancondotto per il culo di Berlusconi che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano.
Da qui, il florilegio. Sfogliate pure e state attenti alle fonti.