A Parma la prova generale dei 5 Stelle senza Grillo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-19

A poche settimane dal primo turno delle elezioni amministrative di giugno, il sindaco uscente di Parma, Federico Pizzarotti è accreditato del 36,9% delle intenzioni di voto. Secondo un sondaggio Ixé per Agorà (Raitre), alle spalle di Pizzarotti (non più sostenuto dal Movimento 5 Stelle), c’è Paolo Scarpa, candidato del Pd, con il 20,8%. A seguire …

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A poche settimane dal primo turno delle elezioni amministrative di giugno, il sindaco uscente di Parma, Federico Pizzarotti è accreditato del 36,9% delle intenzioni di voto. Secondo un sondaggio Ixé per Agorà (Raitre), alle spalle di Pizzarotti (non più sostenuto dal Movimento 5 Stelle), c’è Paolo Scarpa, candidato del Pd, con il 20,8%. A seguire Laura Cavandoli (centrodestra) con il 6,4% e Daniele Ghirarduzzi (M5S) al 2,4%. I risultati del sondaggio, seppur da prendere con le molle, sono importanti perché a Parma si gioca una partita importante per la politica di questo paese. Pizzarotti, che è risultato nel 2017 il terzo sindaco più amato d’Italia nel sondaggio annuale del Sole 24 Ore, corre infatti senza il simbolo del MoVimento 5 Stelle che l’ha portato alla vittoria nel 2012. Non solo: ha anche la concorrenza di una lista con il simbolo del M5S.

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La classifica dei sindaci: i primi dieci posti (Il Sole 24 Ore, 16 gennaio 2017)

Se nonostante tutto questo Pizzarotti dovesse arrivare al ballottaggio e addirittura vincere potrà dimostrare alla politica italiana che un M5S senza Grillo non solo è possibile, ma è anche vincente. Non c’è dubbio infatti che dopo i disastri lasciati da centrosinistra e centrodestra nell’amministrazione della città Pizzarotti abbia ottenuto risultati positivi a Parma, al netto della figuraccia sull’inceneritore contro il quale ha fondato la sua prima campagna elettorale salvo “accorgersi” poi che non era possibile fermarlo. Non è però certo questo che l’ha portato fuori dal MoVimento 5 Stelle: fin dal tentativo di nominare Valentino Tavolazzi, primo espulso storico dei 5 Stelle, city manager della città Pizzarotti ha dimostrato un’autonomia da Grillo che non poteva non portarlo alla fine fuori dal M5S, come è puntualmente accaduto.
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Una delle locandine di Effetto Parma, la lista di Pizzarotti per la città

Una sua vittoria alle elezioni dimostrerebbe che c’è uno spazio politico ampio per un soggetto che sia alternativo a centrosinistra e centrodestra ma anche fuori dalla logica del partito padronale di Beppe. Parma caput mundi.

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