Paola Muraro e le leggi della fisica

di Luca Conforti

Pubblicato il 2016-09-14

Chi l’ha detto che Paola Muraro non è competente? Un aneddoto raccontato all’interno di un articolo di Carlo Bonini pubblicato oggi da Repubblica e che riguarda un fatto accaduto sei mesi fa a Reggio Calabria è invece rivelatore: In un processo per associazione a delinquere e traffico di rifiuti che vede imputati una società che …

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Chi l’ha detto che Paola Muraro non è competente? Un aneddoto raccontato all’interno di un articolo di Carlo Bonini pubblicato oggi da Repubblica e che riguarda un fatto accaduto sei mesi fa a Reggio Calabria è invece rivelatore:

In un processo per associazione a delinquere e traffico di rifiuti che vede imputati una società che acquista fanghi di scarto del termovalorizzatore Enel per reimpiegarli nella produzione di mattoni, la Muraro viene nominata perito di ufficio dal Tribunale. Il 31 marzo, in aula, risponde in contraddittorio alle domande degli avvocati delle società imputate, intenzionati a mettere alla prova la solidità scientifica della perizia licenziata dal futuro assessore all’ambiente. L’avvocato Michele Laforgia, che difende Enel, è rimasto colpito da un passaggio in cui la Muraro, argomentando della trasformazione dei rifiuti, richiama il fondamentale principio della fisica alla base del postulato della conservazione della massa, detta anche “legge di Lavoisier”, «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Con un particolare. La Muraro ha confuso la legge di Lavoisier con il primo principio della termodinamica, vale a dire con la legge di conservazione dell’energia.

paola muraro

Chiede dunque Laforgia: «Mi scusi dottoressa, visto che lei fa il tecnico e io l’avvocato, cosa c’entra il primo principio della termodinamica con quello di cui stiamo discutendo in questo processo?». La Muraro cade dal pero: «Praticamente è stato inserito perché nulla si crea e nulla si distrugge…». L’avvocato la interrompe: «Ma quello non è il primo principio della termodinamica, dottoressa. Glielo dico perché l’ho studiato anche io a scuola». Lei farfuglia: «È per dire che il materiale non può essere trasformato in maniera tale da…». L’avvocato la azzanna: «Quindi è un refuso il primo principio della termodinamica». «No. Non è un refuso», rincula la Muraro. Che viene quindi affondata: «É la conservazione dell’energia il primo principio della termodinamica. E direi che non ho altre domande».

EDIT ore 13,14: Come ci fa notare EnzoA24 su Twitter, però, nell’occasione la Muraro non è poi così colpevole: dal verbale risulta che l’avvocato ha fatto una domanda a trabocchetto (“cosa c’entra il primo principio della termodinamica”); il trend di usare parole scientifiche miete due vittime: intervistata (Muraro) e intervistatore (avvocato). La Muraro perché risponde a frasi fatte e l’avvocato, perché di grandezze che non possono essere né create né distrutte, ne esistono tante (ad esempio, in un contenitore isolato termicamente, l’energia termica non si crea, né si distrugge).

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