Per Orsini Hitler non voleva far scoppiare la Seconda Guerra Mondiale (ma poi si contraddice) | VIDEO

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Ospite di Luca Sommi ad Accordi&Disaccordi, Alessandro Orsini sostiene che non fu intenzione di Hitler far scoppiare la Seconda Guerra Mondiale

Ad Accordi&Disaccordi va in onda il revisionismo storico del sociologo e professore della Luiss Alessandro Orsini sulla Seconda Guerra Mondiale. Parlando con il conduttore della trasmissione Luca Sommi e con il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, lo studioso prova a spiegare la possibile escalation del conflitto Russia-Ucraina con quanto accaduto nel 1939. “Vorrei spiegare perché l’ingresso di nuovi paesi nella Nato è un pericolo enorme per l’umanità – dice – e per poterlo fare ho bisogno di pochissimi secondi per chiarire come sia scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. Siccome tantissime persone hanno un’idea distorta di cosa sia successo nel 39 hanno un’idea sbagliata di cosa dobbiamo fare per venire a capo di questo conflitto. La Seconda Guerra Mondiale non è scoppiata, come molti pensano, perché a un certo punto Hitler ha deciso di attaccare l’Inghilterra, la Francia, la Polonia e la Russia. Hitler non aveva nessuna intenzione di far scoppiare un conflitto mondiale”.



Per Orsini Hitler non voleva far scoppiare la Seconda Guerra Mondiale (ma poi si contraddice)

Di chi sono le colpe, quindi? “Quello che successe – prosegue Orsini – è che i Paesi europei avevano creato delle alleanze, ognuna delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva, nel caso di un attacco di un Paese straniero, che tutti i membri della coalizione avrebbero fatto la rissa, sarebbero entrati in guerra”. Nessuna responsabilità quindi per il più grande e sanguinario dittatore del secolo scorso, che ingenuamente non si aspettava una reazione alle sue mire espansionistiche e violente. Poi però lo stesso Orsini si contraddice: “Addirittura l’alleanza tra Germania e in Italia prevedeva il nostro intervento anche se fosse stata la Germania ad aggredire un altro Paese”. Come sia possibile far convivere questa frase con il resto del ragionamento pare un mistero: Hitler aveva generato l’alleanza più aggressiva di tutte, in quanto prevedeva meccanismi di difesa e di offesa, ma allo stesso tempo non aveva colpe nell’escalation del conflitto, che invece è stato generato da “un effetto domino” innescato dall’invasione della Polonia, alleata con Francia e Inghilterra.



“L’espansione della Nato ci avvicina alla Terza Guerra Mondiale”

Chiarito questo, Orsini torna sull’attualità. “È chiaro che da un punto di vista statistico – spiega – maggiore è il numero di Paesi europei vicini ai confini con la Russia che entrano nella Nato, maggiore è la probabilità di una catastrofe nucleare e di una terza guerra mondiale. Noi se oggi siamo qui a parlare in questa trasmissione è soltanto perché l’Ucraina non fa parte della Nato”. Nella sua analisi manca totalmente una riflessione sul fatto che la presenza di Kyiv nel patto atlantico avrebbe funto da deterrente verso un’invasione Russa. “L’umanità e l’Europa – conclude Orsini – hanno interesse affinché il maggior numero possibile di paesi non entri nella Nato, anzi sarebbe meglio se ne uscissero tutti i Paesi vicini alla Russia. Il mio auspicio è che nuovi Paesi europei non entrino nella Nato, sarebbe una grande tragedia per tutti, perché una sua espansione ci avvicina alla terza guerra mondiale. Lo sviluppo della Nato è un pericolo dell’umanità, ci avvicina all’effetto domino accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale”.