L’onorevole Pagano ha dimenticato di dire che la Lega era assente al minuto di silenzio per il poliziotto ucciso

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La parte tragicamente divertente del discorso di Alessandro Pagano della Lega è che, oltre ad essere un cazzaro di prima categoria perché ha definito neo-terrorista Silvia Romano, è anche un bugiardo. Nella foga dell’uscita nei confronti della ragazza rapita in Africa, infatti, nessuno si è accorto che Pagano stava confrontando il ritorno in Italia di Romano con i funerali di Pasquale Apicella, poliziotto morto durante un inseguimento con dei malviventi a Napoli: “Al suo funerale erano presenti 15 persone e nessuna autorità dello Stato”, ha sostenuto il povero deputato. Il che è una bugia: alla cerimonia di Secondigliano erano infatti presenti la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia Franco Gabrielli, come si legge sul sito del ministero dell’Interno e come è possibile verificare guardando il video se per caso uno non sa leggere.



L’onorevole (ahahah) Pagano è talmente sveglio da non essersi accorto che in questo tweet di ieri in cui reiterava la bufala dello Stato assente ai funerali di Apicella era presente anche la ministra Lamorgese.



Pagano, povera stella, in realtà si è soltanto confuso. Perché in realtà ad essere assente durante una commemorazione di Apicella non è stato il governo, ma il suo partito:



Quando, poco prima di pranzo, il presidente della Camera Roberto Fico ha dato inizio alla breve cerimonia di cordoglio, rendendo omaggio “al giovane agente deceduto per la risolutezza e il coraggio mostrati nell’adempimento del dovere”, gli scranni della Lega erano quasi completamente deserti. Su 125 eletti, saranno stati presenti non più di 4 o 5 deputati. Comunque pochi, anche a voler considerare il contingentamento imposto dalle norme di sicurezza anti-coronavirus.

E dire che una quarantina di onorevoli del Carroccio, dieci volte tanto, erano rimasti invece asserragliati nel palazzo fino all’alba, per protestare contro il governo. Una notte intera trascorsa a scattare selfie e a girare video, subito postati sui social, per testimoniare la “battaglia a oltranza per la democrazia” (copyright di Salvini). Difesa tuttavia dai leghisti a intermittenza: non di giorno, quando l’aula dedicava un minuto di silenzio all’ultimo caduto delle forze dell’ordine, ma di notte, che fa più notizia.

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