Nutri-Score: il Giornale e il cibo italiano che fa male

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In realtà, come capirebbe anche un deficiente, il sistema Nutri-Score non "mette in pericolo" i piatti "della tradizione italiana", ma tutti quegli alimenti che hanno una qualità nutrizionale bassa rispetto ad altri

Il Giornale racconta oggi che l’Unione Europea prepara un dossier “segreto” letale per il Made in Italy: il «semaforo nutrizionale» inventato nel Regno Unito e, dal 2018, in una sua evoluzione spinta soprattutto dai francesi: il sistema nutri-score.



Si tratta di un’etichettatura stampata sul fronte della confezione che semplifica il giudizio su ogni alimento assegnandogli un colore e una lettera sulla scala: verde (A), verdino (B), giallo (C), arancio (D), rosso arancio (E). Verde indica maggior contenuto di nutrienti giudicati positivamente: fibre, proteine, frutta, verdura, leguminose e oleaginose. Il rosso è l’allarme per nutrienti da limitare: calorie, grassi saturi, zuccheri e sale. Il problema è che così si crea un pregiudizio sul cibo a prescindere dalla quantità consumata e da come è inserito nel contesto di una dieta. Il risultato è che la Coca cola light è verdina e lo speck rosso fuoco. Cosa che avrebbe senso se si consumassero interi pasti fatti esclusivamente di speck. Così concepito, il sistema è un siluro contro la collaudata dieta mediterranea che mescola sapientemente le materie prime tipicamente made in Italy, grande risorsa per l’export italiano.

Il nutri-score e i prodotti a rischio

In realtà, come capirebbe anche un deficiente, il sistema Nutri-Score non “mette in pericolo” i piatti “della tradizione italiana”, ma tutti quegli alimenti che hanno una qualità nutrizionale bassa rispetto ad altri. Così la Coca Cola Light è “verdina” perché evidentemente la normale Coca Cola non lo è perché ha più zuccheri. Un sistema abbastanza semplice da comprendere che però, curiosamente, non viene spiegato nell’articolo del Giornale a firma di Giuseppe Marino. Quindi avranno la lettera E e la marchiatura “rosso fuoco” anche i salumi tedeschi. Che sia una guerra è dubbio, di certo non è una guerra all’Italia. E infatti chi è che parla di paper segreto e boiata pazzesca?



Il documento preoccupa talmente la Lega che Matteo Salvini ha denunciato il rischio a Porta a porta: «C’è un’altra trattativa tenuta nascosta a Bruxelles, quella sul bollino sugli alimenti con semaforo rosso, giallo o verde. Alimenti come l’olio di oliva o il prosciutto San Daniele o il pecorino romano avrebbero il semaforo rosso. È un paper segreto. È una boiata pazzesca». Nulla è deciso e il governo italiano sta presentando un sistema alternativo di classificazione, ma potrebbe comunque essere tardi: il sistema dei colori banalizza la questione e proprio per questo è efficace nella comunicazione.

I prodotti bocciati (Il Giornale, 5 dicembre 2019)

Senza contare che l’etichetta non presuppone alcun tipo di divieto o obbligo di acquisto: tecnicamente il consumatore può fregarsene e continuare a mangiare come gli pare.



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