Le nuove rendite catastali

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-03-30

La riforma del Catasto, rinviata nel 2015, torna nell’agenda del governo. Con il rischio rinnovato di un impatto sull’ISEE, che porterebbe a perdere benefici come borse di studio, mense, asili nido, buoni libro, tasse universitarie, case di riposo, assistenza domiciliare, sconti in bolletta e per gli abbonamenti di bus o treno a giovani e anziani

article-post

La riforma del Catasto, rinviata nel 2015, torna nell’agenda del governo. All’epoca il governo Renzi fece un passo indietro, preoccupato  che il passaggio dai vani ai metri quadri e l’adeguamento ai valori di mercato potesse portare ad un aumento della tassazione sulla casa. Ora riappare nel Piano nazionale di riforme, inviato a Bruxelles come ogni anno il 10 aprile assieme al Documento di economia e finanza, il DEF. Le simulazioni dell’Agenzia delle Entrate raccontavano di rendite aumentate nonostante lo sconto del 30% per attutire il ricalcolo con il nuovo algoritmo. Racconta Valentina Conte su Repubblica:

A patire erano le abitazioni economiche e popolari (A3 e A4), specie nei centri storici. A Napoli anche di sei volte. A Roma di quattro. A Venezia di cinque. Una giusta impennata per le magioni con affaccio su Colosseo o Canal Grande, ridicolmente fuori mercato grazie a un catasto vecchio di settant’anni. Meno in periferia. Laddove si balzava da 55 mila a 172 mila euro in media per una casa popolare, un terzo in più.
E da 145 mila a 268 mila euro per un’abitazione civile, il 54% extra. Insomma, il criterio base delle nuove norme ovvero la cruciale “invarianza di gettito” – le tasse non aumentano in totale, ma si redistribuiscono: le città pagano più dei paesi, la periferia meno del centro – rischiava di naufragare. Motivo sufficiente per abbandonare una riforma fatta e finita. E per far scadere la delega fiscale (il 27 giugno 2015), di cui il catasto era un decreto attuativo.

catasto nuove rendite catastali
Le nuove rendite catastali (La Repubblica, 30 marzo 2017)

Ora però preoccupa l’impatto che le nuove rendite catastali avranno sull’ISEE. La nuova versione dell’indicatore dà un peso maggiore al mattone: prima si moltiplicava il valore catastale per 105, ora il patrimonio entra per i due terzi moltiplicato per 168. Così, anche scalando il mutuo residuo fino a 50 mila euro lordi, l’Isee rischia di esplodere, come calcola l’ufficio studi della Uil-Servizio Politiche territoriali. Sia per le prime che per le seconde case, collocate in centro come in periferia, popolari o economiche (A2 o A3): dall’85% al 315% extra. La conseguenza è perdere i benefici legati all’Isee: borse di studio, mense, asili nido, buoni libro, tasse universitarie, case di riposo, assistenza domiciliare, sconti in bolletta e per gli abbonamenti di bus o treno a giovani e anziani. E da ultimo anche per ottenere il nuovo assegno di povertà (Ria).

Potrebbe interessarti anche