No VAX, la stupefacente scomparsa del Popolo Arancione

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-09-14

Le prime campanelle nelle aule hanno segnato la fine delle proteste no-vax che ora quando vanno in piazza scoprono di essere in pochi. E E così qualche giorno fa è successo che a a Piazza Bocca della Verità ad accogliere Andrew Wakefield non c’era quasi nessuno

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Che fine ha fatto il Popolo Arancione di Pesaro? Dove sono finiti 40 mila (secondo gli organizzatori) che quest’estate manifestavano contro la legge sulle vaccinazioni obbligatorie? A quanto pare sono spariti. E le cronache di questi giorni segnalano un numero sorprendentemente basso di genitori disposti a combattere attivamente la legge davanti alle porte degli asili. A Rimini, dove il movimento novax era forte, le percentuali di vaccinazione sono altissime, così come in tutta l’Emilia Romagna. Forse si è trattato di una reazione avversa all’inizio della scuola oppure semplicemente le convinzioni del popolo No-Vax non erano così salde come si riteneva (sul fatto che non fossero scientificamente fondate non c’è dubbio).

I genitori no-vax sono lasciati soli

Ormai ogni no-vax va per conto suo. Le associazioni sono sostanzialmente inutili perché non forniscono supporto legale alle famiglie ma solo consigli su come compilare autocertificazioni atipiche e prenotazioni tattiche che vengono puntualmente rifiutate dalle scuole. Ad esempio oggi a Capoterra (Cagliari) in una scuola dell’infanzia del Primo circolo didattico i genitori hanno presentato una documentazione che autocertificava la richiesta di prenotazione dei vaccini alla Asl. Ma nel foglio hanno aggiunto anche delle condizioni: hanno dichiarato di essere pronti eventualmente a sottoporre i loro figli al vaccino solo dopo aver acquisito tutte le informazioni necessarie. Risultato: il bambino è rimasto fuori.
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Anche l’invito a non presentare l’autocertificazione non serve a molto: è scritto chiaramente nelle circolari attuative che non si possono fare entrare in classe i bambini senza autocertificazione (o senza libretto vaccinale debitamente compilato).
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Il punto è che nessuno sa come fare a evitare di dover vaccinare i propri figli. Tutti vogliono trovare un trucco da azzeccagarbugli laureato all’università della strada ma puntualmente i tentativi vengono frustrati da lettere come questa.
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O come questa dove Giampaolo Cusini, sindaco di Bulgarograsso (Como) ricorda ai genitori no-vax che per poter iscrivere i figli alla scuola è necessario presentare un’autocertificazioni che attesti la situazione vaccinale del minore in base a tre possibilità. Ovvero che il minore è in linea con quanto previsto dalla legge, che non è in linea con l’adempimento del piano vaccinale o che non può essere vaccinato a causa delle condizioni di salute.Dal momento poi che i genitori hanno trovato una “realtà alternativa” il sindaco comunica di sentirsi sollevato per la scelta.

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Per i genitori informati tutto questo è una novità. Ogni volta che una scuola rifiuta autocertificazioni fai da te o bambini senza autocertificazioni la notizia viene presa come se fosse un fulmine a ciel sereno. Eppure su questo punto il Ministero e le istituzioni sono state chiare fin da subito. Tutta la discussione sul ritorno dell’obbligo vaccinale per l’accesso alle strutture scolastiche verteva su un solo punto: se non sei vaccinato non puoi entrare a scuola.

Il popolo no-vax non ha più tempo per manifestare

La ricreazione è finita e i genitori no-vax dopo la sbornia delle proteste, delle manifestazioni e dei raduni informativi ora sono tornati alla loro vita quotidiana. Il loro problema è trovare un modo per mandare a scuola i figli. Perché non tutti possono permettersi di tenerli a casa dall’asilo in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Del resto da persone che scelgono egoisticamente di non vaccinare i propri figli perché tanto sono protetti dai figli degli altri, da quelli vaccinati, non ci si può certo aspettare che si battano per i diritti di bambini che non siano i loro. E che il movimento fosse tutt’altro che unito lo dimostra anche l’assurda discussione sul significato del colore arancione, considerato da alcuni “troppo Glaxo”.
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La libera scelta in materia vaccinale non è una scelta altruistica, anzi è l’esatto opposto. E così qualche giorno fa è successo che a Piazza Bocca della Verità Andrew Wakefield – il guru del movimento antivaccinista mondiale – fosse da solo. Pochissimi genitori sono scesi ieri in piazza per manifestare contro la legge 119/2017 assieme al Popolo Unico. Colpa ovviamente dei “recinti” costruiti per dividere il Popolo Arancione. Ma a quanto pare la marea no-vax di Pesaro ha accusato il colpo dell’approvazione della legge. E così ieri ad opporsi anima e corpo alla legge “liberticida” c’erano i proverbiali quattro gatti. E quindi non è un caso che secondo un sondaggio pubblicato oggi dalla Stampa quasi il 70% degli intervistati si dichiari a favore dell’obbligo vaccinale. Secondo la grande maggioranza degli intervistati (41% + 31%) “se c’è una legge dello Stato si deve rispettare”.

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Il generale Pappalardo alla manifestazione no-vax di ieri (fonte)

A quanto pare non è bastato nemmeno l’arrivo del vittorioso Generale Pappalardo con i suoi rivoluzionari da tastiera per dare una svolta alla manifestazione. La farsa delle proteste no-vax che si strappavano le vesti urlando alla dittatura è finita? Di sicuro visti su Internet sembrano di più, e allora perché andare a fare rivoluzioni nel mondo reale?

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