La nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti verrà pagata quanto quella maschile

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La U.S. Soccer Federation pagherà la stessa somma alle atlete e agli atleti delle nazionali di calcio degli Stati Uniti, dopo anni di battaglie per la parità salariale

Dopo quasi 6 anni di battaglie le atlete della Nazionale femminile di calcio degli Stati Uniti verranno pagate esattamente quanto i loro colleghi maschi. La squadra è campione del mondo in carica ed è guidata da una delle calciatrice più forti della storia, Megan Rapinoe, che si era fatta portavoce di questa istanza per la parità salariale. In base a un accordo ottenuto con la U.S. Soccer Federation da oggi non ci sarà più disparità rispetto alla selezione maschile per le partecipazioni a tornei e match amichevoli. Una “class action” aveva messo nel mirino i vertici del calcio statunitense, accusato di discriminare le donne pagandole meno nonostante raggiungessero risultati ben più soddisfacenti rispetto agli uomini.



La nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti verrà pagata quanto quella maschile

Inoltre la federazione dovrà risarcire le giocatrici con 24 milioni di dollari. Di questi, 22 milioni rappresentano arretrati da distribuire in seguito al reclamo, mentre gli altri 2 saranno destinati ad un fondo a beneficio delle giocatrici UsWnt per il post-carriera, da cui ogni giocatrice potrà richiedere fino a 50mila dollari. La richiesta iniziale delle giocatrici era 67 milioni di dollari, a l’accordo è stato comunque celebrato come un successo. “Alla fine ci siamo riuscite. Sono così orgogliosa del modo in cui noi giocatrici siamo rimaste unite e abbiamo puntato i piedi. Questa è una grande vittoria”, ha commentato Rapinoe. “Questo sarà uno dei quei momenti incredibili che cambiano le regole per sempre, il calcio Usa è cambiato per sempre, e anche nel resto del mondo. Per noi questa è solo una grande vittoria nel garantire che non solo correggiamo i torti del passato, ma prepariamo la prossima generazione per qualcosa che avremmo potuto solo sognare”. La presidente di U.S. Soccer, Cindy Parlow Cone, ha ammesso gli errori del passato: “Come ex giocatrice capisco la frustrazione di essere trattate in questo modo, ma sono molto orgogliosa di questo momento”.