Morgan avrà un incarico nel Ministero della Cultura, l’annuncio di Vittorio Sgarbi

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L'appena nominato sottosegretario al MiC ha detto che il cantautore ricoprirà un ruolo creato ad hoc per il patrimonio musicale

Nell’elenco del totoministri che ha condizionato la narrazione politica delle settimane successive alle elezioni del 25 settembre e antecedenti alla formazione del nuovo governo Meloni, il nome di Vittorio Sgarbi era stato più volte caldeggiato per il ruolo di Ministro della Cultura. Alla fine, però, a capo del MiC è stato piazzato l’ormai ex direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Ma per il critico d’arte, sindaco di Sutri ed ex parlamentare della Repubblica italiana (sconfitto all’uninominale – per il Senato – di Bologna da Pier Ferdinando Casini) si sono riaperte, ieri, le porte proprio di quel dicastero, con l’incarico di sottosegretario. E tra le sue prime mosse c’è una priorità: trovare un posto e un incarico per Morgan.



Sgarbi darà un incarico a Morgan nel Ministero della Cultura

Il cantautore milanese Marco Castoldi, infatti, aveva già suggerito il nome di Vittorio Sgarbi a Giorgia Meloni nelle fasi di formazione del governo. Ma il ruolo di Ministro è stato affidato a Sangiuliano e per il critico d’arte era rimasta aperta solo la porta del sottosegretariato. E ora che la nomina è stata ufficializzata nel corso del secondo Consiglio dei Ministri andato in scena lunedì a Palazzo Chigi, il sindaco di Sutri vuole trovare un posto a Morgan.

“Bisogna creare un dipartimento ad hoc per la musica, che deve essere affiancata all’arte, e lui avrà un ruolo. Morgan è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista”.



Il prossimo passo, dunque, è creare un dipartimento specifico all’interno del quale inserire la figura, il nome e la personalità artistica di Morgan. Ovviamente il tutto sarà ricondotto alla Musica, anche se ancora non sono stati spiegati “poteri” e responsabilità che deriveranno da quell’incarico fortemente caldeggiato dal critico d’arte. Il tutto, però, dovrà passare per l’autorizzazione del numero uno del Ministero, Gennaro Sangiuliano.