Attualità
Monsignor Balda e Francesca Immacolata Chaouqui arrestati in Vaticano
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-11-02
Sono accusati per la fuga di documenti riservati della Santa Sede. La donna è stata rimessa in libertà per la sua collaborazione alle indagini. L’alto prelato è legato all’Opus Dei
Per la fuga di documenti riservati della Santa Sede è stato arrestato in Vaticano monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, già segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative (Cosea). Anche Francesca Immacolata Chaouqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede (Cosea), è stata arrestata e poi subito rimessa in libertà. Il pm ha convalidato l’arresto, ma Chaouqui è stata riemssa in libertà perché “non sono più state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini”. L’alto prelato è legato all’Opus Dei. Monsignor Vallejo Balda, arrestato perché ritenuto il nuovo “corvo” per la fuga di documenti riservati, è stato rinchiuso in cella in Vaticano, nella stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e mezzo fa era stato recluso Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo papale accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo Vatileaks.
Monsignor Balda e Francesca Chaouqui arrestati in Vaticano
Secondo l’accusa sarebbe stato violato il computer di Libero Milone, revisore dei conti vaticano: lo ha scritto sul Tempo Luigi Bisignani, che pochi giorni prima aveva scritto che la bufala di un tumore del Papa era forse da mettere in collegamento con un monsignore spagnolo. “Nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana ed avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte. Si tratta di un ecclesiastico, Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, e della Dottoressa Francesca Chaouqui, che in passato erano stati rispettivamente segretario e membro della Cosea (Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture EconomicoAmministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato)”, scrive in una nota la Sala Stampa della Santa Sede. “In seguito alle risultanze degli interrogatori queste due persone sono state trattenute in stato di arresto in vista del proseguimento delle indagini. Nella giornata odierna l’Ufficio del Promotore di Giustizia, nelle persone del professor Avvocato Gian Piero Milano, Promotore di Giustizia, e professor Avvocato Roberto Zannotti, Promotore di Giustizia aggiunto, ha convalidato l’arresto dei predetti, provvedendo a rimettere in stato di libertà la Dottoressa Chaouqui, nei confronti della quale non sono più state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini. La posizione di Monsignor Vallejo Balda rimane al vaglio dell’Ufficio del Promotore di Giustizia. Si deve ricordare che la divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla Legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano (13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.). Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale. Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa”.
Chi sono Francesca Chaouqui e Monsignor Balda
Chiaro è il riferimento a due volumi di prossima pubblicazione, Via Crucis di Gianluigi Nuzzi e Avarizia di Emiliano Fittipaldi: il Pm Vaticano sta riflettendo su azioni di natura penale con l’Italia e chiarendo che “bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa”. La Chaouqui fu l’unica donna nominata dal Pontefice nella Commissione referente di studio e indirizzo sugli enti economici e amministrativi della Santa Sede. La ragazza nata a San Sosti (Cosenza) da padre egiziano era finita nel ciclone per alcuni suoi tweet al veleno su Benedetto XVI («È affetto da leucemia»), sul cardinale Tarcisio Bertone («Corrotto») e sull’ex ministro Giulio Tremonti («Gli hanno chiuso il conto allo Ior perché è gay»), che per questo l’ha querelata: i cinguettii che la donna, solo ufficialmente, non riconosce come suoi sono stati pubblicati su Twitter tra il 2012 e il 2013, per poi essere subito rimossi dall’autrice dopo l’esplosione dello scandalo su giornali e tv. La donna all’epoca disse che qualcuno era entrato nel suo account e aveva pubblicato i messaggi. La Chaouqui disse pubblicamente che era stato proprio Balda a farle avere l’incarico in Vaticano. Raccontava qualche tempo fa Panorama:
Dal suo ufficio Chaouqui, organizza eventi e contatta personaggi importanti cercando di coinvolgerli in varie operazioni: conosce per esempio il blogger Mario Adinolfi, che viene interpellato dalla giovane «commissaria» nel 2012 per alcune riunioni riguardanti il quotidiano Pubblico. La donna entra in contatto anche con l’entourage di Enrico Letta, tramite il centro studi «veDrò»: con lo studio legale e con il gruppo dell’attuale premier, la pr organizza eventi, uno degli ultimi il 24 luglio 2012, al quale la trentunenne tenta invano di invitare il finanziere Alessandro Proto. Nonostante ciò, la donna, nel settembre 2012, riesce a ottenere un incontro con l’uomo d’affari, arrestato poi il 14 febbraio 2013 per manipolazione del mercato e oggi agli arresti domiciliari. Chaouqui propone a Proto l’acquisizione del quotidiano di Luca Telese e altre operazioni finanziarie. «In quel periodo» racconta Proto «Francesca, forse per allettarmi, diceva di pilotare articoli a mio favore su vari siti italiani di gossip, ma dopo il mio arresto iniziarono a uscire, sempre su quei siti, articoli contro di me». «Francesca» continua l’immobiliarista «mi parlava spesso di Vaticano e dei suoi contatti all’interno delle sacre stanze (citandomi monsignori o cardinali), però io non davo mai importanza alla cosa».
“La divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla Legge n. IX dello Stato della Citta’ del Vaticano (13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.)”. Lo sottolinea una nota della Sala Stampa della Santa Sede. “Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni – continua il testo alludendo ai volumi ‘Via Crucis’ di Gianluigi Nuzzi e ‘Avarizia’ di Emiliano Fittipaldi – va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale”.
La polemica tra la Chaouqui e gli attivisti LGBT
Intanto sul profilo FB di Francesca Immacolata Chaouqui c’è chi, inopportunamente, fa sarcasmo sull’arresto:
Nelle settimane scorse la Chaouqui aveva infatti avuto un battibecco con molti attivisti LGBT dopo aver postato con toni scandalizzati sul suo profilo Facebook la foto di due (presunte) mamme lesbiche a Londra che si occupavano di una bambina in un luogo pubblico. La foto, e i toni con cui aveva descritto i fatti, sono costati alla Chaouqui una lunga polemica e tanti botta e risposta sul suo profilo. Questo scrisse lei nell’ultimo post sulla vicenda:
Ultimo post sulla vicenda di ieri. Tanto per capirci meglio.
Ieri ero a colazione in un ristorante e sono entrate le due signore con le bimbe, erano una follia (la famiglia è altro) arcobaleno perché le bambine chiamavano “mamma” sia l’una che l’altra. Le dinamiche fra le due erano quelle di una coppia con i figli.
Le ho fotografate in modo anonimo salvaguardando la privacy quindi senza neanche indicare il ristorante o altro.
E ho pensato che quelle bimbe se avessero potuto scegliere si meritavano una famiglia con madre donna e padre uomo. L’ho scritto perché lo penso.
E lo penso perché gli omosessuali sono degni del rispetto per le loro scelte ma non credo debba essere loro consentito di adottare bambini, uteri in affitto step child adoption e nonn so che altro.
Non deve essere consentito non perché non sono persone degne di avere figli, incivili, immorali o altro ma perché credo che sia necessario consentire ad un bambino di crescere con modelli che siano in grado di garantire lo sviluppo cognitivo attraverso il confronto con il genitore del proprio sesso è quello del sesso opposto.
Ieri per aver espresso questo concetto e stamattina per averlo ribadito ho ricevuto un mare di cattiverie, insulti personali, qualsiasi cosa nella speranza che ritirassi il post.
Invece sono qui a sostenere che consentire ad una coppia omosessuale di adottare bambini è un abominio, consentire la step child adoption è un abominio e anche lo è far vivere bambini con un genitore omosessuale e il compagno di lei/lui.
A questo proposito vi racconto una storia: i miei colleghi qui su FB capiranno subito di chi parlo.
Un mio collega aveva due figli, due maschi. Poi trovó un compagno e andó a vivere con lui. Vedeva i figli nel fine settimana con il compagno. Si tenevano per mano… Un giorno vennero a casa mia per un aperitivo, eravamo colleghi e amici, e decisero di portare i bambini.
Io lo sguardo di dolore, rabbia, repulsione, sofferenza del grande davanti al padre che stringeva la mano del compagno sul mio divano non l’ho mai più dimenticata…
Dissi al mio collega che forse dovevano farsi aiutare da qualcuno, e lui mi rispose che il figlio prima o poi avrebbe capito che amare era un suo diritto.
Invece di capire il figlio smise di parlare ed io di frequentare quel collega e il suo compagno.
È quello sguardo che vedo quando difendo e difenderó sempre i bambini dall’abominevole (si avete letto bene, abominevole) pseudo amore di chi vuole un figlio per egoismo.
Io combatto per questo. Voi se volete insultatemi pure!
Uno dei tanti, nei commenti, le rispondeva all’epoca così: «E’ proprio per questo spero si becchi una bella denuncia non per violazione privacy, con quale diritto si permette di giudicare di valutare e porre in essere considerazioni suuna situazione a lei sconosciuta??? Che ne sa’ Lei di una coppia di persone viste occasionalmente in un luogo pubblico? Ma scherziamo Signora ! Lei è da curare? Se non lo fa’ nessuno mi rivolgo io alla Procura della mia citta’. Si prenda un buon legale! Son un padre etero con una figlia di 16 anni e mia figlia mi ha segnalato il suo vergognoso post! Essendo minorenne mi ha chiesto di scriverĺe questo commento e lo faccio con convinzione! Spero di leggere una denuncia nei suoi confronti!».
“Francesca Immacolata Chaouqui è rientrata a casa da un’ora circa, senza alcun vincolo restrittivo. Ha fornito agli inquirenti una serie di dichiarazioni e tutta la massima collaborazione mettendo a loro disposizione atti e documenti”, ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore della donna. “Le esigenze cautelari sono venute meno”, ha aggiunto la penalista, e ha assicurato: “La mia assistita saprà chiarire la sua posizione in tempi molto rapidi”.