Il commosso monologo di Lorena Cesarini contro i razzisti che l’hanno attaccata | VIDEO

Categorie: Cultura e scienze

Un lungo e commosso monologo della co-conduttrice della seconda serata del Festival di Sanremo, Lorena Cesarini, mette al bando il razzismo che l'ha colpita dopo l'annuncio della sua presenza all'Ariston

“Non se lo merita, l’hanno chiamata lì perché è nera”, “Ecco l’extracomunitaria”, “Forse l’hanno chiamata per lavare le scale e innaffiare i fiori”: sono alcune delle frasi rivolte sui social a Lorena Cesarini dopo l’annuncio da parte di Amadeus al Tg1 che anticipava la presenza dell’attrice nata a Dakar, in Senegal, come sua spalla alla seconda serata del Festival di Sanremo. “Perché c’è della gente che ha un problema col colore della mia pelle?”, si è chiesta – visibilmente emozionata – sul palco. Ha letto poi un passo di “Il razzismo spiegato a mia figlia”, un libro di Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino particolarmente impegnato sul tema: “La figlia Marianne fa una domanda al padre: ‘Babbo, cosa è il razzismo?’. E lui risponde: ‘Tra le cose che ci sono al mondo il razzismo è la meglio distribuita. Un comportamento comune a tutte le società, tanto da diventare ahimè banale'”.



“Il razzista – prosegue il testo – crede che lo straniero appartenga a un’altra razza, che considera inferiore. Ma ha completamente torto. Il razzismo non ha alcuna base scientifica. Esiste un solo genere umano, nel quale ci sono uomini e donne, persone di colore, di alta statura o statura bassa, con attitudini differenti e variate. Ma tutte le donne e tutti gli uomini hanno nelle vene sangue della stessa tinta, sia che abbiano la pelle bianca, nera o di altro colore. Perché un uomo è uguale a un uomo”.

Prima di prendere parte al Festival, ma dopo l’annuncio di Amadeus, all’Ansa aveva raccontato: “L’integrazione è ancora una sfida purtroppo, lo dico a malincuore. È sorprendente che sia una questione di cui discutere in Italia, unico Paese europeo ancora così indietro su questi temi”.