Era sceso baldanzoso da quell’aereo partito dalla Germania e arrivato all’aeroporto Capodichino di Napoli per partecipare alla manifestazione no vax e non green pass andata in scena sabato 15 gennaio a Roma. Ma ad attenderlo nello scalo partenopeo non ha trovato solamente i familiari, ma anche gli uomini della Polizia postale e della Digos che hanno proceduto alla sua perquisizione. Perché l’uomo, dopo una lunga indagine telematica, è il gestore di uno dei più “frequentati” gruppi Telegram anti-vaccinisti. E in quel canale, oltre a contenuti di propaganda no vax, c’erano anche esplicite minacce a Mario Draghi.
Come riportato da AdnKronos, l’uomo vive da anni in Germania per motivi professionali. Il suo ritorno nella sua Napoli, prima di fare tappa a Roma per quella manifestazione, è stato accolto dalle forze dell’ordine. L’uomo, di cui non sono stati diffusi i dettagli sulla sua identità, era finito nelle mirino delle indagini dopo che nel suo canale Telegram non erano state diffuse solamente minacce a Draghi, ma anche al Presidente americano Joe Biden e al fondatore e proprietario di Microsoft Bill Gates. Ma anche altri rappresentanti delle istituzioni erano finite nel mirino delle intimidazioni.
Ma non finisce qui. Su Telegram erano presenti anche le più classiche e paradossali teorie del complotto sulla pandemia, sulle mascherine e sui vaccini. E i deliri non si fermavano alla mera propaganda no vax: tra i contenuti finiti sotto l’attenzione della Polizia postale c’erano anche espressioni di incitamento all’odio e alla violenza. Si invitavano, infatti, i manifestanti a insorgere – in modo bellicoso – durante i vari eventi di piazza che si sono ripetuti (quasi a cadenza settimanale) nel corso degli ultimi mesi. E per non farsi mancare nulla, a tutto ciò va aggiunta quell’ideologia anti-semita che condiva il tutto.