Le pericolose ambiguità di Michele Emiliano sulle vaccinazioni obbligatorie

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-03-06

Il Presidente di Regione Puglia evita di prendere posizione su un’importante questione come quella delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie. E il suo invito a fare “buona informazione” si traduce in un via libera per le proteste degli antivaccinisti contro una proposta di legge regionale sui vaccini obbligatori per l’ingresso all’asilo

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Michele Emiliano è definito da molti dei suoi detrattori il più “grillino” tra gli uomini del Partito Democratico. Forse è una battuta ingenerosa, magari dovuta al fatto che Emiliano è stato tra i più accesi sostenitori del Sì al referendum “sulle Trivelle” del 17 aprile 2016 oppure per la posizione molto ambigua tenuta sulla Xylella. C’è però da dire che non si tratta solo di quello: in diverse occasioni Emiliano ha utilizzato post sul Blog di Beppe Grillo per criticare la linea del partito di cui fa parte o semplicemente per dare una spallata a Renzi. Non ci sono solo i giochi politici però, c’è anche un certo modo di vedere le cose che rende il Presidente della Regione Puglia molto più vicino a certe idee a 5 Stelle, un esempio? L’uscita di Emiliano sulle vaccinazioni pediatriche obbligatorie.
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Michele Emiliano si lava le mani a proposito della proposta di legge regionale sulle vaccinazioni

Alcune regioni a guida PD (Emilia-Romagna, Toscana e ultimamente il Lazio) hanno espresso l’intenzione di introdurre l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia. Il Governo sta valutando assieme alle Regioni, e avrebbe già ottenuto un primo via libera dalla Conferenza Stato-Regioni dove Ministero della Salute ed enti locali hanno “avviato un percorso” (ma non è invece stata raggiunta  un’intesa) su una proposta di legge nazionale avanzata dalla Ministro Beatrice Lorenzin per la vaccinazione obbligatoria dei bambini fino ai sei anni di età. Su questa specifica proposta di legge di tutte le regioni l’unica a sfilarsi subito è stata la Lombardia. Questo significa che la Puglia governata da Emiliano ha dato parere favorevole. Emiliano su Facebook però fa sapere “per una buona informazione”  che «nel programma di governo della Regione Puglia non rientra la proposta di vietare l’accesso a scuola dei bambini che hanno scelto di non effettuare vaccinazioni obbligatorie». Insomma, Emiliano ancora una volta strizza l’occhio a quello che ritiene essere l’elettorato dei 5 Stelle e soprattutto ai genitori antivaccinisti. Proprio questi ultimi hanno colto al balzo la palla della “buona informazione” per portare avanti le loro ragioni pseudoscientifiche contro le vaccinazioni pediatriche.
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Ma perché Emiliano si è sentito in dovere di parlare di vaccini per dire che lui non ha intenzione di fare alcunché rispetto alle vaccinazioni obbligatorie? Perché in Consiglio Regionale è stata presentata (nel novembre 2016) la proposta di legge regionale Amati-Zinni recante “Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione dei minori” che mira proprio ad istituire “il divieto di accesso alle strutture che offrono servizi educativi, pubblici e privati, per i minori che non hanno adempiuto agli obblighi vaccinali previsti dalla legislazione statale vigente, con gli ovvi casi di esenzione per accertati pericoli concreti per la salute dei minori“. Molti genitori per questo motivo hanno iniziato ad inondare di messaggi la bacheca della pagina di Michele Emiliano, il quale, invece che prendere le difese della proposta di legge avanzata da esponenti della sua maggioranza (addirittura Sabino Zinni è stato eletto nella lista personale “Emiliano Sindaco di Puglia”) se ne lava pilatescamente le mani dicendo che nulla vieta ai consiglieri regionali “di presentare disegni di legge difformi dal programma di governo”.
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La posizione di Emiliano presta il fianco alle posizioni antiscientifiche dei genitori che si oppongono alle vaccinazioni pediatriche e questo non è sfuggito ad alcuni esponenti del PD che hanno criticato il messaggio che gli antivaccinisti recepiscono dal post del Presidente di Regione Puglia. Ivan Scalfarotto fa notare che in questo modo si sta dicendo che le vaccinazioni non siano fondamentali per la salute dei bambini al contrario di quello che affermano invece medici e scienziati. Emiliano sta chiaramente giocando un gioco diverso da quello della “buona informazione” ed è quello del consenso elettorale, per non inimicarsi una parte dell’elettorato il Presidente pugliese preferisce non esporsi in prima persona su un’importante questione di salute pubblica come quella rappresentata dalla vaccinazioni pediatriche. Cosa dirà Emiliano però qualora il Consiglio Regionale della Puglia dovesse approvare la legge Amati-Zinni? Difenderà il provvedimento e la sua applicazione oppure per “buona informazione” dirà che sui vaccini ognuno decide per sé? E soprattutto, con che credibilità Emiliano potrà d’ora in poi invitare i genitori a vaccinare i propri figli?

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