Maurizio De Giulio: «Volevo raggiungere la moto per vedere la targa»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-12

“La moto ha ridotto la velocità e io ho cercato di sterzare”, ha detto l’uomo accusato di omicidio volontario e lesioni gravi per la morte di Elisa Ferrero e il ferimento di Matteo Penna

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“Non volevo uccidere. Ho solo cercato di raggiungerli per recuperare il numero di targa, visto che il ragazzo mi aveva dato un colpo allo specchietto del furgone”. Lo ha raccontato al gip, questa mattina durante l’udienza di convalida dell’arresto al carcere “Lorusso e Cotugno” di Torino, Maurizio De Giulio, il 51enne che domenica ha travolto una coppia di fidanzati in moto sulla statale di Condove. Il gip si è riservato di decidere. A Maurizio De Giulio la Procura contesta l’omicidio volontario e le lesioni gravi, aggravate da futili motivi. “La moto ha ridotto la velocità e io ho cercato di sterzare”, ha continuato De Giulio, difeso dagli avvocati Marco Moda, Maurizio Grasso e Vittorio Nizza.

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La ricostruzione della dinamica dei fatti in val di Susa (La Repubblica, 11 luglio 2017)

La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione di misura cautelare in carcere. Si terranno venerdì, alle ore 15, nella chiesa di Santa Maria della Scala, a Moncalieri, i funerali di Elisa Ferrero, la 27enne travolta e uccisa a bordo della moto guidata dal fidanzato, Matteo Penna. Sull’asfalto della strada statale di Condove, località Gravio, non c’è alcun segno di frenata: né del van né della due ruote. Lo evidenziano un video registrato da un impianto di sorveglianza della zona, i rilievi fotografici e planimetrici, l’analisi dello stato e dei danni riportati dai veicoli coinvolti nello scontro e sequestrati.

Leggi sull’argomento: Maurizio De Giulio: l’accusa è omicidio volontario

 

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