Così Matteo Salvini e Giorgia Meloni difendono la casta

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-03-03

Giorgia Meloni e Matteo Salvini difendono Marine Le Pen e il privilegio di non farsi processare come i normali cittadini per un reato previsto dal codice penale. E danno la colpa al M5S e alla voglia dell’Europa di censurare le opinioni scomode. Ma la foto di una brutale esecuzione che lede la dignità della vittima dove la mettiamo?

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Giorgia Meloni e Matteo Salvini, i due alfieri dell’ultradestra italiana d’ispirazione lepenista, hanno scritto un’accorata difesa (via Facebook) di Marine Le Pen spogliata dell’immunità da europarlamentare in seguito ad un voto della Commissione Affari Legali (JURI) del Parlamento Europeo.
iorgia Meloni immunità Marine Le Pen

Perché è stata tolta l’immunità parlamentare a Marine Le Pen

La Le Pen non è stata privata dell’immunità per qualche crudele gioco politico da parte di chi non vuole che diventi Presidente della Repubblica Francese ma in seguito ad una richiesta fatta pervenire ad ottobre all’Europarlamento da parte di Jean-Jacques Urvoas, ministro francese della Giustizia. Marine Le Pen è infatti sotto inchiesta a Nanterre per la diffusione di tre immagini violente di esecuzioni di prigionieri dell’ISIS. La Le Pen aveva postato quelle immagini di sgozzamenti per rispondere ad un giornalista che accusava il Front National di “essere come Daesh”. La leader del FN aveva replicato, con la pacatezza e la sensibilità che la contraddistinguono, ricordando al cronista cosa fosse davvero il gruppo Stato Islamico. Le immagini erano quelle che mostravano la decapitazione di James Foley, l’uccisione del pilota giordano Moaz Al-Kazabeh, bruciato vivo in una gabbia e quella di Fadi Ammar Zidan, un soldato siriano ucciso per schiacciamento da un carro armato. Oltre al fatto che usare quelle immagini in una diatriba su Twitter viola la dignità delle vittime (nonché la policy del social) il fatto in Francia costituisce un reato previsto dal codice penale francese che agli articoli 227-24, 227-29 e 227-31 punisce la diffusione di immagini violente che ledono la dignità umana. A chiedere la rimozione delle immagini, e quindi a far partire le indagini della procura di Nanterre, è stata la famiglia di James Foley uno degli ostaggi che erano ritratti nelle foto postate dalla Le Pen (la quale ha rimosso quell’immagine dicendo di non sapere che era quella di Foley, ovvero di una delle più “note” vittime dell’ISIS). Le vittime quindi sono James Foley e gli altri due ostaggi, non la Le Pen la quale invece è accusata di aver infranto la legge francese. In un primo momento la Le Pen si è rifiutata di presentarsi dinnanzi agli inquirenti spiegando che avrebbe eventualmente risposto “davanti ad un giudice”. Quando è stata chiamata a comparire dinnanzi alla Corte la Le Pen ha fatto sapere dal suo legale che la richiesta del tribunale andava a ledere il suo diritto alla libertà d’espressione garantito dal suo status di parlamentare.
Matteo Salvini immunità Marine Le Pen
Non è quindi vero che il Parlamento Europeo ha “votato a favore di un processo” contro Marine Le Pen perché la commissione ha semplicemente acconsentito alla richiesta del Ministro di Giustizia francese. Per altro l’europarlamentare Cinque Stelle Laura Ferrara è stata solo la relatrice della richiesta presso la Commissione Affari Legali dal momento che svolge – assieme ad altri europarlamentari – il ruolo di relatrice permanente della Commissione JURI per la questione delle immunità parlamentari, questo Salvini lo saprebbe se frequentasse di più l’Europarlamento e le Commissioni. Giorgia Meloni invece preferisce sollevare fantasiose ipotesi di complotto e connivenze con il “club degli europeisti” con tanto di scambio di favori reciproci.
Giorgia Meloni immunità Marine Le Pen
 
Inoltre nella Commissione dove si è votato la Lega Nord – al contrario di quello che dice Salvini: “la Lega contro!” – non ha votato contro per il semplice motivo che non c’è nessun leghista nella Commissione Affari Legali (hanno votato contro invece esponenti dell’eurogruppo di cui fanno parte Lega Nord e Front National). La “colpa” di Marine Le Pen non è un peccato veniale ma configura un’ipotesi di reato contemplata dal codice penale francese. Non è quindi una questione di “grandi temi” come sostiene la Meloni perché in primo luogo l’Europa non vuole censurare la Le Pen ma solo garantire la possibilità che venga giudicata come ogni cittadino francese secondo la legge francese, in secondo luogo perché è possibile – ma sarà il giudice a deciderlo – che la Le Pen abbia infranto la legge. Ed è curioso che Salvini e la Meloni, così desiderosi di accreditarsi come i Le Pen d’Italia difendano i privilegi della Le Pen che si nasconde dietro l’immunità per schivare un processo che qualsiasi altro cittadino francese dovrebbe invece affrontare. Non è in pericolo la libertà d’opinione e di parola della Le Pen, che infatti continua e continuerà ad esprimersi come meglio crede senza alcun bavaglio, è stata invece lesa la dignità delle vittime dell’ISIS. A farlo, secondo l’accusa della procura di Nanterre, è stata Marine Le Pen. Ed è strano che Salvini e Meloni, sempre pronti ad attaccare i privilegi della casta non abbiano fatto menzione del fatto che la Le Pen è accusata di aver sottratto 300 mila euro ai contribuenti europei.

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