Matteo Renzi: chi paga la spesa dell'ex premier disoccupato?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-29

La risposta è semplice: sta scrivendo un libro per Feltrinelli, «qualcosa tipo: “La vera storia di #enricostaisereno”»

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Wanda Marra sul Fatto Quotidiano, giornale da sempre molto premuroso nei confronti di Matteo Renzi, si fa oggi una domanda e si dà una risposta riguardo un quesito che angosciava dal Manzanarre al Reno: di cosa vive oggi l’ex premier disoccupato? La risposta però è semplice: sta scrivendo un libro per Feltrinelli, «qualcosa tipo: “La vera storia di #enricostaisereno”, ovvero il racconto della sua scalata a Palazzo Chigi dal di dentro, che dovrebbe uscire in febbraio. Il libro è la fonte di guadagno:

E così eccolo intento a scrivere,come il suo celebre antesignano fiorentino, Niccolò Machiavelli. Quest’ultimo raccontava, in una celebre lettera all’amico Francesco Vettori, di come a sera si spogliasse di “quella veste cotidiana, piena di fango e di loto”per mettersi “panni reali e curiali”e parlare con gli antichi: i libri. L’ex Rottamatore consegna frammenti della sua vita quotidiana agli epistolari frammentari su WhatsApp. Non avesse potuto vivere d’arte, il partito avrebbe magari dovuto dargli uno stipendio. Questione che poteva rivelarsi spinosa: da Regolamento il Pd non deve automaticamente pagare un suo dirigente, né è previsto un compenso standard.
Sarebbe toccato al tesoriere democratico – che poi è Francesco Bonifazi, fedelissimo di Renzi della prima ora – stanziare una cifra. Non ci sarebbe stato bisogno del via libera di alcun organo di partito,a parte informare il comitato di tesoreria, che peraltro è composto solo da renziani.

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Luca Lotti a colloquio con Matteo Renzi

Una soluzione che non sarebbe piaciuta al segretario: guai a sembrare al pubblico un funzionario di partito. Tanto più che attualmente nessun componente della segreteria è pagato dal Pd (hanno tutti indennità di carica – parlamentari, sindaci, governatori –a eccezione di Filippo Taddei, che non è retribuito perché docente universitario). IL TIMORE non dichiarato dei suoi, invece, era che ne ricevesse uno magari come rimborso spese – da una qualche Fondazione della sua “galassia”con inevitabile coda di polemiche. Per fortuna, dunque, a “sfamare”l’ex premier e famiglia ci penseranno la passione letteraria e Feltrinelli.

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