Massimo Fini sostiene che “gli occupanti in Italia non erano i tedeschi ma gli Alleati”

Massimo Fini in un articolo sul Fatto Quotidiano stravolge la realtà su chi fossero gli occupanti dell'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale

In un’articolo apparso oggi sul Fatto Quotidiano a firma Massimo Fini, il giornalista e attivista lombardo si spinge a sostenere che durante la Seconda Guerra Mondiale ad occupare l’Italia non fossero i tedeschi, ma gli Alleati. Uno stravolgimento dei fatti storici che si incanala nella linea intrapresa dal giornale di Marco Travaglio anti-interventista circa l’Ucraina e più attenta a criticare l’Occidente – in particolare gli Stati Uniti – che a biasimare la Russia per quanto accade nei territori invasi.



Massimo Fini sostiene che “gli occupanti in Italia non erano i tedeschi ma gli Alleati”

L’articolo, titolato “La pietà di Pedro, vera resistenza” parla di Pier Luigi Bellini, detto “Pedro”, comandante del gruppo di partigiani che catturò Mussolini a Dongo, e della sua reticenza a rivendicare o glorificare il gesto. Fini arriva anche a dire che l’esercito tedesco in Italia “si comportò con correttezza” mettendo in secondo piano crimini di guerra come quelli perpetrati a Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto dalle SS. “Innumerevoli sono stati gli stupri dei soldati americani”, aggiunge. “Io non ho aspettato Luciano Violante – dice in un altro passaggio – per affermare che i ragazzi che andarono a morire per Salò avevano pari dignità con i partigiani. Le due parti si battevano per valori diversi: per la libertà i partigiani, quelli veri, per l’onore e la lealtà i giovani fascisti. Lealtà nei confronti dell’alleato tedesco”. In una recente intervista a mowmag aveva definito il conflitto in Ucraina “una guerra degli Stati Uniti verso il loro eterno nemico, l’Orso Russia”, derubricando Kyiv a “un pretesto” e attribuendo in toto la colpa del mancato cessate il fuoco fino ad ora a Joe Biden. Su Orsini, che come lui firma articoli per il Fatto Quotidiano: “L’abbiamo verificato già col Covid, qualunque opinione differente dalla corrente mainstream viene demonizzata. Al contrario, ogni opinione andrebbe comunque rispettata. Questa è stata un po’ anche la mia sorte, sono sempre stato etichettato come un provocatore, in realtà argomento ogni tesi con dei dati, e chi replica differentemente dovrebbe comportarsi in egual modo”.