Mario Adinolfi ci spiega cosa farà quando sarà Presidente del Consiglio

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Il futuro sindaco di Roma, vede già il suo partito al governo del Paese. Il Popolo della Famiglia farà uscire l'Italia dalla crisi economica e demografica vietando l'aborto e facendo nascere tantissimi bambini, raga

Lunedì all’insegna della fantascienza, Mario Adinolfi ha scritto stamattina un post nel quale parla di quello che farà il Popolo della Famiglia quando sarà governo dell’Italia: abolire la legge 194. Ma prima, quando sarà sindaco di Roma (ovvero tra pochi mesi) Adinolfi ha già annunciato quale sarà il suo primo impegno: sostenere personalmente i medici obiettori di coscienza per convincere le donne a non abortire. In fondo cosa ci si doveva aspettare dal leader di un partito che ha fatto della scelta di fare propaganda sulla pelle dei bambini il proprio marchio di fabbrica?



Conquisteremo il Parlamento e vieteremo l’aborto

Ospite questa mattina a 24 Mattino di Roberto Milan il futuro sindaco della Capitale e leader del partito di Governo ha rivelato che l’abolizione della 194 potrà “fare comodo” anche allo Stato italiano perché vietare l’aborto comporterà un aumento della natalità nel Paese, cosa di cui l’Italia ha davvero un disperato bisogno. Mancava solo che il leader maximo del PDF ci dicesse che grazie all’abolizione dell’aborto l’Italia avrà migliaia di nuovi contribuenti in grado di sostenere la spesa pensionistica e avremmo avuto un vero e proprio capolavoro. Ma per ora Mario quello non lo dice. La posizione di Adinolfi non è certo una novità né un prodotto della mente vulcanica del direttore de La Croce, si trova anzi sulla scia di opinioni simili già espresse in passato dal cardinale Angelo Bagnasco che riteneva che fosse sbagliato considerare l’aborto un diritto. Oppure a quella dell’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri che addossava all’aborto le responsabilità della crisi economica spiegando che «La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica». Del resto Mario Adinolfi è pur sempre quello pronto ad approfittare della sofferenza altrui e a parlare di “aborto di Stato” spiegandoci, assieme agli amici di Pro-Vita, che l’aborto è una pratica medica che non è sicura (falso) e che rischia di uccidere anche la madre (quella sciagurata).

Le previsioni di Mario Adinolfi

Mentre Mario prevede per l’Italia un ritorno al medioevo grazie alla vittoria del Popolo della Famiglia noi ci limitiamo a ricordargli l’esito non troppo brillante della campagna antiabortista sostenuta da un altro gigante del pensiero: Giuliano Ferrara con il suo partito “Associazione difesa della vita. Aborto? No Grazie” che nel 2008 spiegava che gli aborti ci hanno tolto “buonumore e gioia di vivere“. La lista di Ferrara alle politiche 2008 raccolse appena 135.578 voti, pari allo 0,371%. Ogni discussione in merito ad una futura vittoria del PDF deve partire da questi dati. Tutto il resto è fantascienza, un po’ come i due milioni di persone al Circo Massimo per il Family Day.