Perché il M5S ha davvero un problema con i vaccini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-03-23

Dieci anni fa Grillo ci spiegava che i vaccini non servono a nulla, sono dannosi e hanno come uno scopo quello di arricchire Big Pharma. Insomma era un antivaccinista. Oggi i portavoce a 5 Stelle ci dicono che sono contro l’obbligatorietà dei vaccini, che questi fanno arricchire le case farmaceutiche e che i piani vaccinali andrebbero personalizzati ma sostengono di non essere antivaccinisti. Come mai?

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Il MoVimento 5 Stelle non ci sta a passare per un partito di antivaccinisti e se la prende con un articolo del Guardian che definisce così il partito di Grillo. In fondo se nemmeno i medici antivaccinisti sostengono di esserlo e se i genitori antivaccinisti preferiscono farsi chiamare genitori preoccupati™ per quale motivo dovremmo essere così severi con il M5S?  Da oggi quindi diremo che i pentastellati sono politici preoccupati™ dai vaccini. Ma così come i genitori preoccupati™ in realtà sono disinformati da medici che alla prima occasione si rimangiano tutto quello che hanno detto è logico supporre che anche i portavoce del 5 Stelle siano poco informati.

Contro i vaccini, da sempre. Ma non chiamateli antivaccinisti

I 5 Stelle hanno invece ragione di prendersela con il Guardian che è riuscito a dire che l’aumento di casi di morbillo in Piemonte e in Lazio è dovuto al fatto che Chiara Appendino e Virginia Raggi sono diventate sindache di Torino e Roma. Peccato che le politiche sanitarie siano invece in mano alle Regioni (che sono governate dal Partito Democratico). In quello se non altro le due sindache non c’entrano nulla. Ma forse non tutti avranno riconosciuto il signore qui sopra: attualmente è il Capo Politico, il Garante e il proprietario del simbolo del MoVimento 5 Stelle. A tempo perso non-scrive sul non-blog di Beppe Grillo che tra le altre cose è l’house organ del partito. In quel video Grillo enuncia i principi che rendono il MoVimento 5 Stelle un partito di antivaccinisti. In questo video Grillo ad un certo punto mostra un grafico che “dimostra” che il vaccino contro la difterite (sì proprio quello di cui parlano gli eurodeputati pentastellati nel loro pezzo dicendo che è efficace) non serve a nulla perché la malattia stava scomparendo da sola. In realtà come ha spiegato Marco Cattaneo su Le Scienze le cose non stanno proprio così perché all’inizio della curva calante (1894) si era iniziata usare l’antitossina difterica. Quindi erano già stati posti in essere dei presidi medici in grado di combattere la difterite e non è affatto vero che la difterite stava scomparendo da sola. Grillo non ha mai sconfessato quello che ha detto in quello spettacolo e che ha ripetuto molte volte in giro per l’Italia. Come i migliori medici antivaccinisti anche i portavoce pentastellati non sconsigliano apertamente le vaccinazioni: preferiscono dire che sono “per la prevenzione” elaborando (è il caso del Lazio) fantasiosi piani che, con l’obiettivo dichiarato di abolire le vaccinazioni obbligatorie, propongono soluzioni alternative ai piani vaccinali come “migliorare il più possibile le condizioni igieniche delle scuole in modo da ridurre ulteriormente il rischio infettivo” oppure “sostenere la corretta e sana educazione alimentare per rafforzare il sistema immunitario”. Tutte cose importantissime, per carità, ma che non hanno niente a che fare con l’obiettivo delle vaccinazioni di massa né servono a prevenire e ridurre le infezioni per le quali esistono i vaccini. Nello stesso piano, il Libro Bianco della Sanità a 5 Stelle del Lazio, si parla poi di vaccini obbligatori, però solo per gli immigrati (sul blog di Grillo c’è scritto che portano malattie infettive). C’è poi Paola Taverna, senatrice preoccupata™ del M5S che qualche tempo fa ha detto che le vaccinazioni servono soprattutto a far guadagnare le case farmaceutiche, il che equivale a dire che non servono a nulla se non ad arricchire Big Pharma (più o meno quello che dice Grillo in quel video). Un modo alquanto originale di fare informazione e raccomandare l’uso dei vaccini. Casualmente è lo stesso concetto espresso dall’eurodeputato preoccupato™ Piernicola Pedicini che qualche tempo fa ha detto che “una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche” e che oggi ci ricorda che anche l’ECDC sconsiglia l’obbligo vaccinale (ma curiosamente i 5 Stelle non sembrano seguirne le linee guida in materia di informazione). Perché oggi il MoVimento 5 Stelle ha replicato alle accuse del quotidiano britannico dicendo loro non sono contro i vaccini ma solo contro l’obbligatorietà.
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Chi ha contribuito a screditare il parere di medici ed esperti?

C’è però un aspetto che i 5 Stelle evidentemente non riescono a cogliere, la senatrice preoccupata™ Elena Fattori ha ribadito in un post su Facebook che l’approccio basato sulla raccomandazione è più efficace di quello basato sull’obbligatorietà. La Fattori spiega che:

Se le coperture vaccinali calano evidentemente le modalità di informazione e supporto alle famiglie non sono adeguate, come non lo è la rete dei centri vaccinali. Bisogna sostenere politiche di prevenzione tramite una corretta e completa informazione delle famiglie

Tutto molto interessante se non fosse che il vaccino contro il morbilllo non è obbligatorio ma raccomandato. Cosa dobbiamo dedurre dal calo di copertura vaccinale per un vaccino raccomandato? Forse i dati empirici ci stanno suggerendo che l’approccio basato sulla raccomandazione non è così efficace visto che in Italia – un paese dove sono stati registrati numerosi focolai d’infezione da morbillivirus  (qui i dati dell’ECDC)-  la copertura vaccinale è inferiore al 95% anche per la prima dose del vaccino. Prendiamo ad esempio quello che ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto (in Veneto non esiste alcun tipo di obbligo vaccinale) a proposito del calo della copertura vaccinale dovuto alla non obbligatorietà:

Il Veneto dal 2008, in accordo con il Ministero della Salute, ha sperimentato con buoni risultati la non obbligatorietà, pur mantenendo una sorveglianza attiva semestrale che ci consente sempre di sapere quanti bambini non sono stati vaccinati e quanti sì, e di valutare quando si dovesse superare la soglia di rischio del ripresentarsi di malattie ormai eradicate e spesso mortali. Purtroppo negli ultimi tempi le campagne contrarie, soprattutto sul web, si sono moltiplicate, accompagnate anche da una serie infinita di vere e proprie bufale, e ora registriamo un calo delle adesioni.
Durante gli ultimi 4 anni, 2012-2015 (coorti dei nati 2010-2013), si è passati da una copertura del 95,4% per le vaccinazioni ex-obbligatorie (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) ad una del 91,3 % con un calo di 4 punti percentuali.
La copertura per morbillo, parotite e rosolia ha subito un calo analogo passando da una copertura del 92,5% ad una dell’87,1% per il medesimo periodo. Il calo si è riscontrato su tutto il territorio regionale.

È evidente che l’approccio basato sulla raccomandazione ha dei limiti il principale è quello che chi sostiene (oggi) l’importanza della raccomandazione ha lavorato (per anni) a spiegarci che chi dovrebbe raccomandare ai genitori le vaccinazioni è al soldo di Big Pharma e lo fa perché ne trae un profitto. Questo è quello che succede quando si discredita un’intera classe medica e di esperti di immunologia e si va dietro al primo che capita, anche se di mestiere fa il comico o se è laureato all’Università dell’Internet. Ecco cosa scriveva il MoVimento 5 Stelle all’Europarlamento sui vaccini qualche tempo fa dove ci spiega che i farmaci sono quasi sempre dannosi (trivia: i vaccini sono dei farmaci prodotti dalle case farmaceutiche di cui sopra):

LA MANCANZA DI FIDUCIA
L’interrogativo “Devo vaccinare mio figlio?” nasce da un problema di fiducia, anzi di mancanza di fiducia:
– verso le case farmaceutiche che trasformano la salute in profitto. Troppo spesso esse sono interessate a ottenere utili a ogni costo. Lo dimostrano i tanti scandali su scala globale nati dall’obiettivo di vendere sempre più farmaci, talvolta inutili, e quasi sempre dannosi.
– verso i medici e i pediatri che, in alcuni casi, si sono piegati ai favori delle stesse case farmaceutiche dimenticando gli interessi del malato.
– verso la politica che sempre più si è allontanata dal difendere gli interessi dei cittadini per rappresentare quelli dei grandi gruppi di potere.

Il problema del M5S con i vaccini

Se gli esperti non sono credibili ed affidabili, perché sono pagati, allora perché i genitori preoccupati dovrebbero credergli? Se la politica difende “gruppi di potere” perché i cittadini dovrebbero credere al Ministero della Sanità quando “consiglia le vaccinazioni”? Questo il MoVimento 5 Stelle non lo spiega. E non lo fa perché sui vaccini preferisce mantenere una posizione ambigua che strizza l’occhio ai genitori antivaccinisti utilizzando le loro stesse parole d’ordine. Non trovate strano che nei discorsi dei 5 Stelle sui vaccini non compaia mai un riferimento ad uno studio scientifico o ad un esperto che appoggia le loro tesi? Forse gli esperti cui si ispirano sono altri.

morbillo aumento casi vaccinazioni 2017 - 2
Fonte: Morbillo e Rosolia News

L’Onorevole Vega Colonnese  ci spiega oggi che il MoVimento 5 Stelle alla logica coercitiva contrappone “il principio di informazione, di maggiore coinvolgimento dei genitori per un accesso più consapevole ai vaccini, anche attraverso percorsi personalizzati per ciascun soggetto e una farmacovigilanza attiva. Ci sembra francamente un approccio serio verso un tema delicato che non può essere affrontato con superficialità”. Questo è invece quello che ha detto a NeXtquotidiano Roberto Burioni a proposito dei percorsi personalizzati (che guarda caso sono uno dei cavalli di battaglia degli antivaccinisti) spiegandoci che un vaccino  è efficace se tutta la popolazione è vaccinata:

Una sana alimentazione ed un miglioramento delle condizioni igieniche potrebbero sostituire le vaccinazioni nel proteggere i bambini?
«No, nel modo più categorico. Una sana alimentazione e delle buone condizioni igieniche sono auspicabili, ma un bambino sano che vive in condizioni igieniche ideali e perfettamente alimentato può comunque contrarre il morbillo e morire. I vaccini sono indispensabili e insostituibili nel prevenire gravissime malattie.»
È possibile effettuare esami per prevedere e quindi prevenire reazioni avverse gravi?
«No: le reazioni avverse gravi alle vaccinazioni sono rarissime (un caso su oltre un milione) e non sono prevedibili. Consistendo sostanzialmente in gravi reazioni allergiche, dette “anafilassi”, è sufficiente rimanere nella sala d’aspetto per una mezz’ora in modo da potere avere il medico a disposizione nella rarissima ipotesi che il problema si presenti. Bisogna considerare che il rischio di reazione anafilattica è molto più alto nel caso di arachidi o altri farmaci che anche gli antivaccinisti assumono senza problemi. Gli “esami prevaccinali” servono dunque solo ad arricchire chi li prescrive e li esegue.»

I 5 Stelle hanno ragione a prendersela con il Guardian per le sciocchezze su Chiara Appendino e Virginia Raggi. Ma tutto il resto?

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