Se il M5S non ha i numeri per le Olimpiadi Torino 2026 la colpa è del PD

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I consiglieri comunali torinesi negano che il M5S sia spaccato sulle Olimpiadi di Torino 2026 e dicono che gli assenti erano giustificati

Chi ride quando le cose vanno male di solito ha trovato qualcuno a cui dare la colpa, diceva Arthur Bloch. Sbagliando. Perché c’è chi, come il consigliere comunale di Torino Antonio Fornari, riesce persino a non ridere quando sostiene che se il MoVimento 5 Stelle di Torino si spacca sulle Olimpiadi e non riesce a garantire il numero legale in consiglio comunale (cosa che è sempre stato dovere della maggioranza), la colpa è del Partito Democratico che aveva garantito compattezza e appoggio alla candidatura.



Fornari riesce anche nel capolavoro di trattenersi dal ridere mentre sostiene i quattro consiglieri comunali (Damiano Carretto, Daniela Albano, Marina Pollicino e Viviana Ferrero) che ieri erano assenti “hanno tutti giustificato l’assenza” – con chi? Con la preside? – anche se le loro pagine Facebook sono rimaste mute ieri mentre nei giorni scorsi hanno apertamente contestato la decisione di correre per la candidatura presa con la benedizione di Beppe Grillo.



Repubblica Torino spiega oggi che i fedelissimi della Appendino giurano che l’intenzione era bocciare la mozione del Pd, saltata poi per la mancanza del numero legale, e cercare di trovare una posizione condivisa all’interno del Movimento 5 Stelle. Una proposta di cui non si fidavano però i dissidenti, tanto che Marina Pollicino, Viviana Ferrero, Daniela Albano e Damiano Carretto hanno preferito non presentarsi al voto. Dentro è rimasta Maura Paoli, che però era già contraria, mentre Deborah Montalbano, ormai fuori dal M5S, se n’è andata a sua volta. Ieri a Torino si è consumato uno strappo che il M5S nazionale, ad esempio, ha fatto tante volte durante la scorsa legislatura, approfittando – come nel suo diritto – dei regolamenti per fare ostruzionismo politico. Ma la vicenda è stato anche un assaggio di quello che succederebbe con il governo M5S-PD alla prima rottura interna dei grillini: dare la colpa agli altri e fare finta di niente. In politica è un’arte.



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