M5s, nascono i gruppi parlamentari dei dissidenti e prendono il simbolo di Italia dei Valori

Per ora confluiscono lì gran parte di quelli che non hanno dato la fiducia al governo Draghi. Si aspetta per capire cosa faranno Nicola Morra e Barbara Lezzi.

Alla fine gli ex dell’M5s si son messi sotto la campana dell’Italia dei Valori. E la frittata è fatta. Al Senato infatti per costituire un nuovo gruppo parlamentare è necessario che si sia associati a un simbolo, uno di quelli che è stato presentato nel momento delle candidature. E chi ha dato il suo ok? Il partito di Di Pietro, il cui segretario ora è Ignazio Messina: “Sì, ho autorizzato l’utilizzo del simbolo di Idv al Senato in abbinamento a ‘L’Alternativa c’è'”. Si chiamano così infatti i due nuovi gruppi nati ieri al Parlamento. E ha continuato Messina: “Ho detto sì a questo matrimonio, convinto che l’opera abbia un grande respiro, che non guarda solo all’oggi, alla salvaguardia di un posto per finire la legislatura, ma ha una prospettiva politica precisa, quella del Futuro del Paese”.



Scrive Il Fatto quotidiano.

Due nuovi gruppi di ex Cinque Stelle, questa volta accomunati dal “no” alla fiducia al governo Draghi. Sono quelli nati ieri in Parlamento, per volontà di alcuni degli espulsi M5S, sotto il nome di “L’alternativa c’è”. Alla Camera sarà una componente del gruppo misto, al momento composta da 13 deputati. Al Senato, invece, ai 6 eletti che per ora hanno aderito all’iniziativa potrebbero presto arrivare i 4 mancanti per la nascita di un vero e proprio gruppo, che usufruirà del simbolo dell’Italia dei Valori, necessario anche per poter dare vita alla componente all’interno del Misto, visto che per costituirsi deve fare riferimento a una forza politica che si sia già presentata a elezioni.



Ma non tutti i fuoriusciti sono entrati in “L’alternativa c’è”. Tra i big del partito che ancora non accettano di essere stati espulsi dal Movimento e sperano che ci possa essere una grazia della base o un voto degli iscritti per decidere sul loro destino, ci sono Nicola Morra, Barbara Lezzi e Michele Sodano. Loro sono lì che temporeggiano: per ora rimangono a guardare, ma strizzano già un occhio a “L’aternativa c’è”.