Le carte che inguaiano Luigi Di Maio sulla querela di Elena Polidori

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-12-07

Luigi Di Maio stamattina è tornato a smentire di aver ricevuto notifiche sulla querela della giornalista Elena Polidori che il giudice per le indagini preliminari di Roma ha archiviato. L’onorevole Alessia Morani però ha pubblicato su Twitter un verbale di identificazione ed elezione di domicilio con nomina di difensore di fiducia (l’avvocato Maurizio Lojacono del Foro …

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Luigi Di Maio stamattina è tornato a smentire di aver ricevuto notifiche sulla querela della giornalista Elena Polidori che il giudice per le indagini preliminari di Roma ha archiviato. L’onorevole Alessia Morani però ha pubblicato su Twitter un verbale di identificazione ed elezione di domicilio con nomina di difensore di fiducia (l’avvocato Maurizio Lojacono del Foro di Napoli) per un procedimento giudiziario proprio per la denuncia querela della giornalista del Resto del Carlino.

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L’identificazione di Luigi Di Maio presso il commissariato di Roma Trastevere per la querela di Elena Polidori

In precedenza la Morani aveva postato su Facebook il decreto di archiviazione del giudice per le indagini preliminari, in cui la toga Alessandra Boffi motivava la decisione con il fatto che quello di Di Maio fosse un atto non sindacabile e citando l’articolo 68 della Costituzione. La motivazione pare assolutamente comprensibile, ma il punto è: perché il MoVimento 5 Stelle ieri ha sostenuto che Di Maio non sapesse nulla di notifiche riguardo la querela quando c’è un verbale con la sua firma che attesta il contrario?
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Il decreto di archiviazione della querela contro Luigi Di Maio

Alessia Morani aveva accusato ieri Luigi Di Maio di non aver rinunciato all’immunità parlamentare ma per quanto sembra dal decreto di archiviazione il vicepresidente della Camera non è stato nemmeno convocato per la vicenda. Elena Polidori aveva querelato Di Maio per questa dichiarazione su Facebook che risale al 7 febbraio scorso e riguarda la vicenda delle polizze stipulate da Romeo che avevano tra i beneficiari anche Virginia Raggi. Di Maio aveva detto di aver inviato una lettera all’Ordine dei Giornalisti per chiedere una punizione nei confronti dei giornalisti che avevano riportato la notizia in modo secondo lui inappropriato.
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Lo status di Di Maio sulla sua pagina Facebook

Nel suo pezzo per il Carlino, Polidori scriveva che nell’ordinanza del tribunale di Roma la querela era stata archiviata in virtù dell’articolo 68 della Costituzione, cioè all’immunità parlamentare, «essendo l’indagato un deputato e vicepresidente della Camera nell’attuale legislatura». “Se Di Maio fosse stato coerente con le sue parole, avrebbe dovuto comunicare al GIP di voler rinunciare all’immunità”, chiosava l’articolo. Ieri il M5S aveva scritto in un comunicato che Luigi Di Maio “non ha mai avuto alcuna conoscenza di un atto processuale relativo alla querela della giornalista del Resto del Carlino Elena Polidori”; stamattina Di Maio aveva in qualche modo corretto il tiro scrivendo che c’era stata solo una richiesta di nomina di difensore. Nel testo pubblicato da Morani si legge che la notifica è “a seguito della denuncia querela presentata” da Elena Polidori.
EDIT: “Nella mia qualità di difensore di fiducia di Luigi Di Maio, mi corre l’obbligo di chiarire che le dichiarazioni di recente rilasciate dalla giornalista Elena Polidori in ordine alla volontà di Di Maio di non rinunciare alla immunità parlamentare, affermazioni poi riproposte da Alessia Morani, sono del tutto prive di fondamento ed ingiustamente attribuiscono all’on. Di Maio una condotta non improntata a correttezza e buona fede”. Lo precisa in una nota ripresa dall’Adn Kronos Maurizio Lojacono, avvocato di Luigi Di Maio. “Non corrisponde al vero – precisa il legale – che Di Maio abbia avuto conoscenza del contenuto di atti processuali e segnatamente del contenuto della querela, in quanto egli è stato destinatario unicamente dell’invito a nominare un difensore di fiducia. Dovrebbe essere comune conoscenza che, a seguito della sola notifica di tale invito, non è consentito alcun accesso al fascicolo del Pm ed è quindi inibita la conoscenza degli atti processuali”. “Deve essere chiarito, inoltre, che la richiesta di archiviazione non è stata comunicata a Di Maio ed il relativo decreto di archiviazione è stato emesso dal Giudice senza alcun contraddittorio. Chi ha avuto visione del contenuto del fascicolo in questione, quindi, è pienamente consapevole che Di Maio, anche per il tramite del suo avvocato difensore, non ha mai avuto accesso al fascicolo processuale, né è stato destinatario di alcuna notifica diversa dall’invito a nominare un difensore di fiducia”, sottolinea Lojacono. “Per questi motivi, è assolutamente infondata la gratuita illazione che Di Maio non abbia rinunciato alla immunità parlamentare, in quanto egli non è mai stato chiamato ad esprimere alcuna dichiarazione di volontà in merito alla vicenda processuale in questione, che si è svolta e si è conclusa senza alcuna partecipazione difensiva, evidentemente – conclude il legale del leader M5S – in ragione di una ben precisa valutazione di merito da parte della competente Autorità Giudiziaria”.
EDIT2: Il candidato premier M5S Luigi Di Maio, una volta che il legale della giornalista Elena Polidori presenterà reclamo contro l’archiviazione della querela nei confronti dell’esponente pentastellato, rinuncerà all’immunità parlamentare. “Di Maio rinuncia all’immunità, come abbiamo sempre detto e fatto”, si sottolinea dal M5S in merito alla vicenda. Il legale di Polidori, l’avvocato Stefano Parretta, ha infatti annunciato che sarà depositato reclamo presso il Tribunale Penale di Roma in quanto, – è la sua tesi – l’archiviazione da parte del Gip con l’applicazione della prerogativa dell’immunità è avvenuta senza alcun contradditorio tra le parti e, tra l’altro, in violazione dell’art.408, comma 2, del codice di procedura penale.

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