Luciano Moggi spiega che Ventura è stato un pacco di Lotito, ma…

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Lucky Luciano racconta che la scelta di Ventura come CT è venuta dopo il casino con Bielsa e su spinta di Lotito. Ma le date non tornano

Lucky Luciano Moggi ha una rubrica su Libero che offre sempre spunti di grande interesse. Oggi, ad esempio, racconta che la nomina di Gianpiero Ventura a commissario tecnico della Nazionale italiana è avvenuta su indicazione del presidente della Lazio Claudio Lotito.



Il calcio suggerisce adesso il capro espiatorio, Ventura, colpevole di non aver saputo dare un gioco alla squadra. E noi non possiamo non essere d’accordo perché sarebbe difficile poter ipotizzare Giampiero a capo della ricostruzione. Lo riteniamo però vittima di se stesso per aver accettato un ruolo superiore alle sue forze.
I veri colpevoli sono però altri: quelli che lo hanno indotto ad accettare con proposte economiche allettanti a seguito del rifiuto di altri allenatori (Capello?) e quelli che gli hanno addirittura rinnovato il contratto fino al 2020. Alcune fonti ci dicono che Giampiero facesse parte di un compromesso: sarebbe dovuto essere il dopo Bielsa alla Lazio a seguito del rifiuto dell’argentino, ma poi, causa le difficoltà della Figc nel reperire un ct, è stato proposto per la Nazionale e la Lazio ha dovuto così richiamare Simone Inzaghi già dirottato alla Salernitana, mandando al suo posto Pollini.


Moggi, che ovviamente non ha lesinato spazio per poi discolparsi dall’associazione a delinquere che ha guidato il calcio italiano, nell’articolo sostiene una tesi che non concorda con il calendario: Ventura è stato nominato commissario tecnico della Nazionale il 7 giugno 2016, Bielsa annunciò il suo no alla Lazio esattamente un mese dopo, l’8 luglio 2016.



Quindi una scelta forzata all’insaputa del povero Giampiero. Ma lui si è calato nel ruolo con entusiasmo, tant’è che in occasione di Milan-Juve è venuto in tribuna autorità a salutarmi con queste parole: «Ti conquisterò». Solo perché chi vi scrive aveva avversato la sua nomina sin dal prim omomento, pur avendo molta stima dell’uomo.

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