Luca Lotti, la suocera malata e la giornata sugli sci

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-03-27

Ieri il portavoce del ministro ha replicato sulla giornata sugli sci all’Abetone glissando sulla vicenda della suocera malata

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Si infittisce il mistero su Luca Lotti, sulla suocera “in coma” e sulla giornata sugli sci del ministro dello Sport, sollevato ieri dal quotidiano Il Fatto che ha raccontato di come il portavoce Luca Di Bonaventura abbia detto ai sindacati che volevano incontrarlo qualche giorno fa: “La disponibilità a incontrarsi e confrontarsi del ministro non è mai mancata. Non risulta un rifiuto. E non lo dico per esaltarlo. Nei modi e nei termini questo confronto o questo incontro ci sarà. Potete non credermi. Giovedì non si può. Venerdì, domani, il ministro non c’è, sarà assente anche al Consiglio dei ministri. Nel senso che ha un problema personale: c’ha la suocera in coma in ospedale. Deve andare in ospedale. Per favore, tenetevelo per voi”. L’ufficio stampa di Lotti, dopo la pubblicazione dell’articolo del Fatto, ha reagito negando tutto:

In merito all’ar tico lo del Fatto Quotidiano, dal titolo ‘Lotti dà buca alle agenzie poi si fa selfie sulla neve’, si precisa che la ricostruzione fatta sui contenuti della riunione avvenuta nella sede della Fnsi è priva di ogni fondamento e che la presenza del ministro all’Abetone era programmata da tempo e finalizzata esclusivamente alla sua partecipazione ad una iniziativa di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto. Nella giornata di venerdì non era stato fissato nessun incontro.
Si ricorda che il ministro Lotti ha convocato il segretario generale del sindacato dei giornalisti per un incontro da tenersi la prossima settimana sul tema delle agenzie di stampa: un dato essenziale questo, che nell’articolo però non viene riportato, nonostante a supporto vi siano un comunicato stampa ufficiale e 10 lanci delle principali agenzie di stampa che riportano il medesimo contenuto.

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Oggi però il Fatto ha controreplicato così:

Apprezziamo lo sforzo di fantasia, in linea con la bugia pronunciata dalLuca DiBonaventura, portavoce del ministro, dinanzi ai sindacati – mercoledì scorso – che cercavano di trovare una soluzione per evitare lo sciopero delle agenzie di stampa di sabato, il giorno delle celebrazioni dei sessant’anni del Trattato di Roma e della visita di papa Francesco a Milano. Di Bonaventura ha snocciolato l’agenda del ministro con precisione: “Giovedì non può,venerdì sarà assente anche al Cdm. Ha un problema personale: ha la suocera in coma. Deve andare in ospedale”.
Il portavoce non ha citato, chissà se per dimenticanza, la sciata benefica all’Abetone. E anche se la settima prossima ci sarà un incontro –un onore che il ministro concede ai sindacati –lo scioperoc’èstato. Ela bugia è durata poco. Quanto dura la neve al sole. Anche quella dell’Abetone.

L’incontro doveva avere luogo a causa di un bando con cui il governo ha stabilito i nuovi requisiti delle agenzie di stampa per stipulare convenzioni con la Presidenza del Consiglio nel 2016 e 2017. La Direttiva Lotti, emanata nel giugno 2015 – che specificava che per partecipare le agenzie avrebbero dovuto avere 50 giornalisti assunti, 3 sedi nazionali, 15 ore di trasmissione al giorno per sette giorni la settimana, 500 lanci giornalieri, abbonamenti a 30 testate – è stata annullata il 25 gennaio dal Tar del Lazio in seguito ad un ricorso presentato dall’agenzia Il Velino.
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In ballo ci sono i 34 milioni di euro di fondi (suddivisi in diversi lotti) che il governo assegna alle agenzie di stampa e l’obiettivo dichiarato dell’esecutivo era quello di contenere i costi per la Pubblica Amministrazione e che stabilisce che i ministeri non possano più stipulare autonomamente contratti con gli organi d’informazione ma che debbano passare attraverso il Dipartimento per l’Editoria, ovvero il dipartimento guidato da Luca Lotti. Il Tar però ha giudicato che i requisiti più restrittivi non sarebbero stati efficaci nel ridurre i costi e nella sentenza spiega che non è chiaro il motivo per cui sono stati scelti quei criteri d’accesso al bando. Per il momento si sta operando in regime di proroga (in scadenza al 30 giugno) ma visto che la scadenza è prossima Lotti deve trovare una soluzione al problema.

Leggi sull’argomento: La bufera su Lotti per il bando europeo sulle agenzie di stampa

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