Così la giunta di Lodi nega il patrocinio alla marcia della pace

di Antonio Murzio

Pubblicato il 2017-10-07

Per il Comune il tema della pace è trattato “con spirito unilaterale”. Ma lo concede al wedding planner Enzo Miccio

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Mancata condivisione dello “spirito unilaterale con cui il tema della pace viene affrontato”, ma soprattutto “perplessità riguardanti la non considerazione degli impegni internazionali dal nostro Paese”. Sono le motivazioni con cui la giunta di centrodestra di Lodi a guida leghista ha negato per la prima volta il patrocinio alla Marcia della Pace del Lodigiano che si è svolta oggi.

Così la giunta di Lodi nega il patrocinio alla marcia della pace

L’arrampicata sugli specchi è del vicesindaco Lorenzo Maggi, che ha la delega a cultura sport e turismo, che così ha giustificato il rifiuto del patrocinio dell’iniziativa da parte del Comune della Bassa lombarda. Dopo nove anni è la prima volta che il Comune non ha aderito. La comunicazione è stata indirizzata a Lodi Solidale, una realtà che raccoglie associazioni, laiche e cattoliche, che vanno dall’Unicef d Emergency, dall’associazione disabili a quella di donatori del midollo osseo, che la giunta ha recentemente sfrattato dai locali di proprietà del Comune. Maggi, che dovrebbe rappresentare l’anima liberale della giunta (candidato a sindaco con una sua lista civica, si è poi apparentato con la coalizione di centrodestra andando al ballottaggio come candidato vicesindaco della leghista Sara Casanova) ha giocato a fare lo statista pensando “agli impegni internazionali dell’Italia”.
lorenzo maggi
Se i suoi timori sono per le relazioni internazionali (probabilmente si aspetta una telefonata di Trump già nel pomeriggio), poco invece ha da temere sul fronte interno. Salvini? Meloni? Berlusconi? Ma no, Enzo Miccio. Sì, proprio lui, il “wedding planner” più famoso d’Italia che sarà a Lodi il prossimo fine settimana per Lodi Wedding Ideas. L’iniziativa porta il logo del Comune di Lodi, che ha concesso il patrocinio. Come assessore alle attività produttive, a concederlo sempre lui, Maggi. Che forse sta pensando a mettere su famiglia e comincia a preoccuparsi di chi incaricare della buona riuscita del ricevimento. Dove sicuramente non saranno invitati quelle centinaia di pericolosi pacifisti, molti dei quali bambini, che hanno sfilato stamattina.

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