Le supercazzole di Borghi sull’uscita dall’euro

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-05

Il presidente della Commissione Bilancio della Camera oggi ad Agorà ha dichiarato che qualora la Lega dovesse andare al governo proporrà il tema dell’uscita dell’Italia dall’euro, che per Borghi va discusso serenamente come l’ipotesi di diventare vegani (magari mangiando una bella bistecca). Il problema è che Salvini ha già detto che il tema non è più in discussione e soprattutto Borghi non dice quello che succederà sui mercati non appena il partito di governo dovesse iniziare questa dotta discussione sui massimi sistemi

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Se lei torna al governo, se la Lega torna al governo lei la esplicita l’uscita dall’euro? Serena Bortone oggi ad Agorà oggi ha fatto questa domanda all’onorevole Claudio Borghi. Notoriamente Borghi (assieme a Bagnai, Rinaldi e Donato) rappresenta il fronte no euro della Lega. Un fronte che non ha certo sempre dato prova di essere chiaro ed esplicito sul tema dell’uscita dall’Euro, soprattutto riguardo alle modalità e a come debba essere deciso (ricordate il Piano B?). Ad esempio è noto che la Lega ha adottato curiose perifrasi come “ridiscutere i Trattati europei” invece che dire “proporre l’uscita dall’euro”.

Lo strano caso del Dottor Borghi e Mr No Euro

Borghi questa mattina ad Agorà ha detto che a causa del contratto di governo per un anno non ha potuto parlare di uscita dall’euro. Ma tecnicamente nemmeno nel programma di governo della Lega se ne parlava esplicitamente. E a ben guardare non è nemmeno vero che mentre la Lega era al governo Borghi non abbia mai affrontato la questione. In primo luogo perché il contratto vincolava chi al governo ci stava, e lui ha sempre voluto precisare di non fare parte del governo. In secondo luogo perché gli ammiccamenti al fronte antieuropeista ci sono stati eccome. Almeno fino a che Salvini ha detto che dall’Euro non ci voleva uscire.

 

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Del resto è cosa nota che nemmeno nella Lega tutti la pensano come Borghi. Non solo: ieri sera a Stasera Italia Salvini ha detto che nel suo governo il ministro dell’Economia sarebbe Giancarlo Giorgetti uno che definì Borghi e Bagnai «economisti improvvisati» intenti a “sussurrare” consigli nelle orecchie del Capo. Senza contare che proprio il Capo del Carroccio disse che «l‘euro c’è io non sto lavorando per uscire dall’euro né tanto meno per uscire dall’Europa. Però di irreversibile cosa c’è? Poco o niente». E ancora: «l’euro è la moneta che c’è e nessuno la mette in discussione adesso anche perché farlo da soli sarebbe un enorme problema». Qualche tempo prima fu il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo a dichiarare che «nessuno vuole uscire dall’euro».

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Alla precisa domanda della conduttrice di Agorà Borghi risponde come al solito: «Io penso che sia in ogni caso un argomento, nessun argomento possa essere un tabù. Facciamo un esempio, parliamo invece dell’uscita dall’euro parliamo che ne so di diventar vegani». Ora già solo pensare che il primo paragone che al presidente della Commissione Bilancio della Camera sia quello sul cambiare regime alimentare fa sorridere. Il fatto che non risponda invece è una costante. Qualcosa però Borghi lo dice: «Una posizione politica se condivisa da un numero sufficiente di persone, beh allora secondo lei è vietato rappresentare le istanze di questo numero di persone?». Secondo i sondaggi gli italiani che vorrebbero uscire dall’Euro sono circa il 25%, una minoranza quindi. E nulla vieta alla Lega di assecondare le loro richieste.

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Certo sarà un bel gioco di equilibrio stare sia con i no-euro che con quelli che nell’euro ci vogliono rimanere. Per tornare al paragone di Borghi sarebbe un po’ come invitare un vegano a mangiare una bella fiorentina. Non è detto che a fine serata tutti i commensali si alzino con la pancia piena (ammesso e non concesso che il vegano accetti l’invito). A commento delle dichiarazioni di Borghi è arrivata una dichiarazione del  ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante la conferenza stampa al termine dell’Ecofin a Bruxelles: «È noto che Borghi e la Lega siano per l’uscita dall’euro, si confermano nemici dell’Italia. La maggioranza degli italiani sa bene che se l’Italia rinunciasse all’euro sarebbe un paese più povero e più fragile. È una ricetta fallimentare». Cosa dirà adesso la Lega? Che loro non sono per l’uscita dall’Euro, smentendo platealmente Borghi per l’ennesima volta, oppure che ha ragione Borghi, dimostrando che tutto quello che ha detto Salvini negli ultimi mesi era una balla? Scommettiamo che Salvini invece se ne starà zitto e non dirà nulla? Chissà, qualche giornalista potrebbe approfittarne per chiederglielo, magari evitando di consentire al leader della Lega di cambiare argomento.

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