Lo sfogo di Valentina Corrado «attaccata per un reato commesso da un cugino»

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-09-27

La consigliera regionale del M5S esce allo scoperto e denuncia la diffusione di voci infamanti sul suo conto ricevendo la solidarietà del sindaco di Pomezia e del Presidente Nicola Zingaretti

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Solidarità bipartisan alla consigliera regionale del M5S Lazio Valentina Corrado vittima in questi giorni di una serie attacchi personali. La consigliera pentastellata si è sfogata questa mattina su Facebook nel tentativo di mettere a tacere alcune voci infamanti riguardanti la sua famiglia. Ignoti hanno messo in giro alcune voci su un’accusa di omicidio a carico di un cugino della Corrado, un parente con il quale la consigliera non ha rapporti di alcun tipo.

Chi avvelena la lotta politica gettando fango su Valentina Corrado?

In particolare pare che in questi giorni qualcuno si sia adoperato a diffondere la voce secondo la quale un cugino della Corrado è stato accusato di omicidio. Una situazione questa che non ha nulla a che vedere né con l’attività della consigliera né con la sua vita privata. La Corrado però, pur ritenendo che si tratti di affermazioni “che calpestano l’umanità, che mostrano il lato truce di chi non ha argomenti con cui affrontarmi lealmente”, ha voluto dare pubblicamente la sua versione dei fatti.
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La questione riguarda un cugino della Corrado, arrestato per omicidio nel 2015. Il fatto è avvenuto in Calabria, dal momento che la consigliera pentastellata è originaria di Papanice, un paese in provincia di Crotone. Non c’è alcun legame tra l’arresto per omicidio di un parente e la Corrado, e del resto la responsabilità penale è personale e non risulta da nessuna parte che la consigliera sia stata anche solo lontanamente sfiorata dall’inchiesta. Tant’è che la Corrado ha appreso della vicenda unicamente dai giornali. Ma evidentemente a qualcuno questo non importa.
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A quanto pare queste voci, che dovrebbero gettare discredito sulla figura politica della portavoce del M5S, hanno raggiunto anche le orecchie degli avversari politici ed alcuni si sono premurati di esprimere privatamente la propria solidarietà e di avvertire la Corrado che qualcuno stava tentando di screditarla. La consigliera ha ricevuto la solidarietà di Fabio Fucci, sindaco M5S di Pomezia, di Antonella Laricchia, consigliera regionale M5S in Puglia ma anche del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha voluto esprimere pubblicamente tutta la sua solidarietà umana “per questi attacchi che colpiscono ingiustamente te e la tua famiglia. In politica bisognerebbe fare a meno di questi ignobili sciacallaggi”.
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Tacciono invece – ad eccezione di Gaia Pernarella – per il momento i compagni di partito della Corrado in Regione. Ed è infatti curioso il tempismo di questo attacco, totalmente inutile al fine delle elezioni regionali che sono ancora di là da venire e della campagna elettorale. Tanto più che se i fatti risalgono a due anni fa gli avversari politici del M5S li avrebbero potuti utilizzare già da tempo. Stupisce invece il tempismo con cui queste voci si sono diffuse. Venti giorni fa la Corrado aveva infatti annunciato l’intenzione di volersi candidare alla presidenza della Regione e di voler sfidare la deputata Roberta Lombardi anche lei in lizza per un posto da candidato Presidente. Ed è di ieri la pubblicazione delle regole del M5S per le presentazione delle candidature. Il sospetto è che le voci siano state diffuse dall’interno del MoVimento e che qualcuno nel M5S abbia messo in modo la macchina del fango contro Valentina Corrado. Certo, se solo la Corrado andasse fino in fondo con la trasparenza e facesse qualche nome potrebbe contribuire a fare un po’ di pulizia nella politica regionale.


Infine – come segnala un commentatore di Nextquotidiano – oltre alla solidarietà giusta e doverosa in questi casi ci si chiede come mai la Corrado non abbia alcun problema ad accettare attacchi simili da parte del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana Giancarlo Cancelleri che rinfaccia a Nello Musumeci di aver candidato il “figlio di..” o il “parente di..”. Evidentemente quando gli schizzi di fango del M5S non ti colpiscono va tutto bene.

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