Libero e «Il trans che ricatta Salvini»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-12

Un’altra bella storia su Efe Bal dopo il capolavoro della metro di Marino

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Anche oggi Libero ha un bel titolone in prima pagina dopo quello della metro di Marino che uccide un bambino, che tanto è piaciuto al popolo. Stavolta tocca ad Efe Bal, una transessuale spesso protagonista di proteste appariscenti per chiedere di pagare le tasse, e Matteo Salvini. Il titolo è questo:
efe bal salvini ricatta libero
Solo che ce ne vuole di fantasia per dire che Efe Bal sta ricattando Salvini, se lo status su Facebook di cui si parla è questo:
efe bal sms salvini
E poi quello a cui si riferisce la trans è quanto spiegato qui (gli altri messaggi si possono leggere su fb):

cari miei 18.800 amici che mi seguono. ..siete stufi di leggere solite argomenti sui giornali? Bene..allora leggete i commenti di questi signori leghisti come hanno commentato di una schema come me che nei ultimi mese ha spese migliaia di euro per mettere la sua faccia sui affissioni che donavano la città di milano … siete del sud quindi terroni per loro…trans o gay frocio per loro…stranieri fuori dal Italia per loro…leggete e così vedete come sono fatti certi leghisti…


La storia del titolo in effetti viene smentita anche nell’articolo, come da migliori tradizioni:

Furibondo il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio: «Una persona così si commenta da sola. Dice di avere messaggi compromettenti sul telefono? Li tiri fuori! In Lega c’è solo gente onesta,e chi le ha scritto evidentemente pensava che anche lei fosse così». Dall’Emilia Romagna,in una pausa tra un incontro politico e l’altro, Salvini taglia corto: «Spiace, la ringrazio per aver partecipato alla raccolta di firme per riaprire le case chiuse». Poi ride: «Non esistono miei messaggi compromettenti. Credo che certi eccessi siano colpa della calura estiva, speriamo piova». La battaglia non sembra volersi fermare. Maurizio Bosatra è una colonna di via Bellerio nonché storico collaboratore di Roberto Calderoli. È stato tra i primi a criticare i manifesti di Efe, e l’altra sera ha pubblicato su Facebook una fotografia che nulla aveva a che vedere con la faccenda. Ma lei ha commentato così: «Finché respiro cercherò di vendicarmi…omofobo codardo». Per poi prendersela con «quei deficienti che invece di chiarire il problema con me, parlando, hanno scelto di umiliarmi… codardi schifosi». A questo punto è doveroso fare un passo indietro.
Efe Bal da Istanbul, classe 1977, aveva fatto parlare di sé anche prima di innamorarsi della Lega. Un libro, qualche apparizione tv e in radio, la battaglia per legalizzare la prostituzione. Quando Salvini diventa leader e invoca la riapertura delle case chiuse, si tessera. Risultato. Più interviste e una popolarità in crescita. Firma (insieme a un altro testimonial come Giuseppe Cruciani de La Zanzara) il referendum leghista per cancellare la Merlin. Va alle manifestazioni lumbard a Milano, Roma, Pontida. E riempie il capoluogo lombardo di manifesti. «Io voto la Lega, e tu?». «Io sono militante». Fino a una decina di giorni fa, quando la città viene tappezzata di poster in cui lei è coperta solo dal fazzoletto della Padania e si qualifica come «ministro dei lavori particolari». Alcuni leghisti, che già non avevano gradito le precedenti iniziative, s’arrabbiano. Tra loro il consigliere comunale Massimiliano Bastoni,che su Facebook commenta: «Posso dire che questa cosa non mi piace,senza che qualche cuore debole mi accusi di omofobia?». E aggiunge che il simbolo della Padania «va rispettato e non preso per il culo». Salta su pure il citato Bosatra: «Vedere l’utilizzo del Sole delle Alpi con questa frase per scopi puramente pubblicitari mi sembra davvero fuori luogo e disgustoso», e poi ricorda che Efe Bal «è un uomo» e quindi i leghisti che «si fanno le foto con lui» dovrebbero «smetterla di parlare di famiglia naturale».

E insomma: non c’è nessun ricatto. Come al solito i titoli di Libero sono diversamente attendibili.

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