L'Europa decide di strozzare la Grecia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-06-27

L’Eurogruppo dei ministri delle Finanze ha respinto la richiesta di Atene di vedersi concedere una proroga del programma di aiuti fino al referendum, annunciato dai greci stessi il 5 luglio. Lo riporta France Presse. Il programma di aiuti alla Grecia «per quanto triste, si concluderà martedì sera», conferma Djsselbloem

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L’Eurogruppo dei ministri delle Finanze ha respinto la richiesta della Grecia di vedersi concedere una proroga del programma di aiuti fino al referendum, annunciato dai greci stessi il 5 luglio. Lo riporta France Presse citando fonti vicine alla questione. Precedentemente diversi ministri avevano escluso questa ipotesi. Il referendum dovrà decidere sull’esito della trattativa che il governo Tsipras ha ingaggiato con i creditori della Trojka, o le Istituzioni. lexis Tsipras l’ha annunciata ieri in un discorso nel quale si è schierato anche per il No alla proposta, ma ha promesso comunque che rispetterà il risultato della consultazione nel caso dovesse vincere il sì. Il solo annuncio, che costò il posto nel 2011 a Papandreou che aveva intenzione di far esprimere la popolazione sull’austerità, ha scatenato le critiche dei creditori già prima dell’Eurogruppo.

europa grecia
L’AFP riporta l’indiscrezione sulle conclusioni dell’Eurogruppo

L’EUROPA DECIDE DI STROZZARE LA GRECIA
In seguito alla decisione del governo greco di indire un referendum sulle proposte avanzate dai creditori per riprendere i finanziamenti, “non ci sono le basi per ulteriori negoziati”, ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, al termine dell’Eurogruppo lampo che, dopo la mossa a sorpresa di Alexis Tsipras, potrebbe aver sancito la rottura definitiva. “Ovviamente con la Grecia non possiamo mai escludere sorprese, quindi ci può sempre essere speranza ma nessuno dei colleghi con cui ho parlato ha visto alcuna possibilità di poter fare qualcosa in questo momento”, ha aggiunto Schaeuble, “la Grecia ha lasciato il tavolo negoziale e quindi siamo in una situazione nella quale martedì il programma si conclude perché non ci sono più trattative”. L’Eurogruppo, dopo una breve sospensione, dovrebbe ricominciare a 18, senza la delegazione greca, per discutere sulle possibili conseguenze di un fallimento parziale della Grecia e di un possibile controllo dei capitali. Secondo Dow Jones il ministro greco Yanis Varoufakis aveva chiesto una proroga di un intero mese al piano di aiuti, che era stato già prolungato lo scorso febbraio fino al 30 giugno. Ma la sua richiesta è stata rapidamente e seccamente respinta dagli altri ministri: “non c’è stato alcun supporto”, ha riferito una fonte. Il programma di aiuti alla Grecia “per quanto triste, si concluderà martedì sera”, conferma il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, durante la conferenza stampa a Bruxelles. A breve i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo torneranno a riunirsi “per pepararci a tutto quello che è possibile fare per preservare la stabilità e la solidità dell’eurozona”. Sul tavolo c’è l’esame di un fallimento ordinato della Grecia, quando il 30 giugno scadrà l’attuale programma di salvataggio e Atene dovrà ripagare 1,6 miliardi di euro al Fmi, e le conseguenze sull’area euro.
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Dal discorso di Alexis Tsipras che ha annunciato ieri il referendum

 
L’ASSALTO AGLI SPORTELLI AD ATENE
Intanto le banche greche continuano ad avere accesso ad un meccanismo di liquidità di emergenza della Bce, chiamato Ela e gestito dalla Banca centrale nazionale. Tuttavia se martedì, come è ormai altamente probabile, Atene non dovesse risarcire una maxi rata da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale, la Bce potrebbe decidere di chiudere questo canale. E a quel punto i contanti finirebbero praticamente all’istante. Perché da quando Syriza ha vinto le elezioni nel sistema bancario ellenico è partita una corsa a ritirare i depositi che negli ultimi giorni è diventata una vera e propria emorragia. La mancata proroga degli aiuti Ue costringerebbe con ogni probabilità il governo a imporre delle severe restrizioni ai movimenti di capitale, al di là di tute le smentite finora opposte da Atene. Potrebbe essere perfino necessario imporre un periodo di chiusura totale degli sportelli, una “bank holiday” come la chiamano con una qualche ironia gli anglosassoni. Questo scenario da incubo, che va prendendo consistenza ingrossa le fila di coloro che cercano di cautelarsi, o trasferendo fondi all’estero, o ritirandoli semplicemente mettendosi in fila ai bancomat. Il presidente dell’associazione delle banche greche Louka Katselin ha assicurato che la Bce e la Banca centrale continuano a garantire l’afflusso di contanti ove sia necessario. Ma questo certo non basta a fermare i ritiri.
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Il comunicato dell’Eurogruppo dopo la riunione con Varoufakis

Leggi sull’argomento: Perché Tsipras vuole il referendum

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