L'eredità di Bettino Craxi all'asta

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Circa 150mila euro è la base complessiva d'asta. I cimeli garibaldini a prezzo unico: 70mila euro

L’eredità “rilasciata di Craxi Benedetto detto Bettino” andrà all’incanto da Bolaffi a Torino il 5 novembre. Circa 150mila euro è la base d’asta complessiva dei beni appartenuti all’ex leader socialista, tra cui spicca la collezione di cimeli ispirati a Giuseppe Garibaldi: notificata in blocco dallo Stato italiano per il suo valore culturale, costituisce un lotto unico in vendita da 70mila euro. L’intera raccolta è un insieme di opere molto diverse tra loro per epoca, qualità e fattura, che mostrano la doppia anima del Craxi collezionista: da un lato, il conoscitore desideroso di circondarsi di oggetti di alto interesse artistico; dall’altro, lo spirito curioso ed eclettico di un ricercatore appassionato. La Bolaffi mette on line il catalogo dei pezzi.

Bettino Craxi era un grande ammiratore di Giuseppe Garibaldi, che considerava precursore del “suo” socialismo. La collezione garibaldina, riunita in un unico lotto, è composta da 16 sculture, sette bassorilievi, 14 tra dipinti e disegni, ceramiche, documenti, stampe, litografie, medaglie e 150 volumi. Nella raccolta figurano anche alcune opere di particolare valore: il busto in terracotta dell’Eroe dei due mondi di Ettore Ximenes (1882), il ritratto di Vittore Tasca “uno dei Mille” di Giovanni Carnovali detto il Piccio (1863) e l’acquarello dell’incontro di Teano di Sebastiano De Albertis della seconda metà dell’Ottocento. Insieme anche oggetti curiosi, come la scatola portaburro con il volto di Garibaldi e la fusione in bronzo della sua mano, e pezzi popolari quali le figurine Liebig con gli episodi della spedizione dei Mille.



Oltre al lotto garibaldino, l’eredità consta di altri pezzi, raggruppati in 112 lotti, tra dipinti, sculture, stampe, reperti archeologici e doni di politici. Tra questi, opere di particolare valore e interesse artistico − quali la gouache del 1971 di Alexander Calder “The Wheel” (base d’asta 20mila euro), il bronzo di Fortunato Depero “Guizzo di pesce” e incisioni di Dürer, Rembrandt e Goya – unite a ricordi storici significativi, come i regali ricevuti da Shimon Peres e dall’allora presidente libanese Elias Hraoui. Da citare, inoltre, il ritratto a matita di un pensieroso Pietro Nenni; l’olio su tela del pittore e illustratore Alberto Martini “Due amiche” (1944); un nutrito corpus di disegni e pastelli di nudi femminili e una raccolta di lucerne di area mediterranea, databili tra I e IV secolo d.C.