Lavinia Flavia Cassaro: il ministero indaga sulla prof contro la polizia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-28

Il suo caso è finito, oltre che sul tavolo dei pm torinesi, anche su quello della ministra dell’istruzione. Ma su Facebook lei si è difesa

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Lavinia Flavia Cassaro è l’insegnante di Torino che giovedì scorso è stata filmata e fotografata mentre inveiva contro il cordone di sicurezza predisposto dalla questura di Torino per impedire a 500 antagonisti «antifascisti» di raggiungere l’hotel dove era in corso il comizio del leader di CasaPound, Simone Di Stefano. Lei è stata immortalata in un servizio di Angelo Macchiavello per Matrix in cui urlava “vigliacchi, dovete morire” all’indirizzo della polizia: il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ne ha chiesto il licenziamento.

Nel video Lavinia Flavia Cassaro parla anche con Machiavello: «Sì, è triste augurare la morte a un poliziotto ma non ho sbagliato. Io mi potrei trovare con il fucile in mano a lottare contro questi individui», dice all’intervistatore che le chiede conto del suo comportamento. Scrive oggi La Stampa che lei ieri ha risposto così su Facebook a Renzi: «Meno male che Renzi c’èeeeee! Lei, caro Matteo, ancora si affanna per cercare di sembrare un sincero democratico di sinistra? Licenziamento immediato per un’insegnante (antifascista), giustamente delusa dal sistema statale, per il vilipendio quotidiano nei confronti della Costituzione, per le connivenze, ma soprattutto le pratiche fasciste, in questo Paese».

lavinia flavia cassaro matrix

E ancora: «un’insegnante deve essere valutata per la passione, l’amore e la cura che mette nel proprio lavoro e verso i propri studenti e studentesse. A me queste cose, di certo, non mancano». Poi, rivolgendosi ancora a Renzi, tirando in ballo la Buona Scuola: «Ma lei non vuol brave insegnanti. Solo marionette ubbidienti e fedeli alle proprie dirigenze». Presidi sceriffi, va da sé. Poi, a difesa dei suoi insulti: «Oltre che un’insegnante, sono una persona e sono antifascista. Non mi vergogno della sana rabbia che tutta questa incomprensibile indifferenza scatena nel mio cuore e nella mia mente. Credo che “Se i giusti non parlano, hanno già torto”».

Il suo caso è finito, oltre che sul tavolo dei pm torinesi, anche su quello della ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, che ha chiesto chiarimenti all’ufficio di gabinetto sulla posizione della maestra: «Abbiamo attivato l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte — spiegano a Repubblica dal Miur — Il direttore Manca sta acquisendo dalla scuola della docente ulteriori informazioni per avviare i necessari approfondimenti».

EDIT: “Non è a scuola e non lo sarà nemmeno nei prossimi giorni”. Rispondono così dalla scuola elementare della periferia nord di Torino in cui insegna Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che, durante il corteo contro il leader di CasaPound Simone Di Stefano lo scorso giovedì sera, ha insultato e augurato la morte ai poliziotti schierati. Nella scuola sono in molti i genitori che chiedono spiegazioni. Il ministero della pubblica istruzione, interpellato dall’ANSA, spiega che è stato “attivato l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte che, appena ricevuta notizia del fatto, sta provvedendo ad acquisire dalla scuola della docente ulteriori informazioni per avviare i necessari approfondimenti”.

Intanto Stefano Esposito su Twitter ha pubblicato un tweet in cui si vede la professoressa con la consigliera M5S. A corredo dell’immagine, il senatore uscente e ricandidato all’uninominale in Piemonte scrive: “la maestra elementare Lavinia Cassaro quella che augura morte ai poliziotti immortalata a una manifestazione no-tav con consigliera M5S Maura Paoli nota sostenitrice dei centri sociali. Come ho sempre detto – aggiunge Esposito – M5s e centri sociali a Torino sono quasi la stessa cosa”. Pronta la risposta della consigliera Paoli. “Ho un bellissimo ricordo di quella giornata – ribatte – insieme alla ‘Compagnia Senza Soldi’ cercavamo di spiegare con un teatrino di burattini l’inutilità della Tav. Inviteremo Esposito al prossimo – chiosa – magari imparerà qualcosa”.

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