«L'asse Lega-M5S? Non è fantascienza»

I pronostici di Paolo Becchi, in esclusiva sulla Stampa

Il professore di filosofia del diritto Paolo Becchi, un tempo molto vicino al MoVimento 5 Stelle, spiega oggi in un’intervista alla Stampa che



Professore, Salvini e Grillo potrebbero mai essere alleati?
«I punti di contatto sarebbero molteplici: l’opposizione all’euro e all’Unione, la sintonia con la Russia, il rifiuto dell’immigrazione, la retorica antisistema. Oggi sembra fantasia, perché il Movimento è un partito in cui la linea cambia a seconda dell’opportunismo del giorno. L’unica cosa che interessa a Grillo oggi è misurare le forze, votare e andare da soli. Ma dopo, ad esempio se si votasse con il proporzionale e Di Maio fosse incaricato di trovare una maggioranza per poter governare, comincerebbe proprio dalla Lega. Quanto a Salvini, lui ha già provato a dialogare, ma si è beccato in risposta solo dei vaffanculo».
Forse è proprio per evitare alleanze che il M5S vuole votare con l’Italicum?
«Ci dimentichiamo che per Grillo sino a ieri era una legge fascista? È puro opportunismo. Come il referendum sull’Euro: hanno raccolto le firme, ora lo portano  avanti o no? L’unica cosa inaccettabile, dopo il grande segnale del referendum, sarebbe un altro governo Pd formato da gente eletta con una legge incostituzionale. Per questo sulla legge elettorale io farei l’opposto: si porti il Consultellum anche alla Camera».



Così sarebbero quasi certe le «grandi coalizioni» dopo le elezioni.
«E allora? Quando l’Italia funzionava c’erano sempre le grandi coalizioni intorno alla Dc. Erano meglio i governi balneari di quelli dei tecnici. L’idea del “partito unico” al comando è una cosa degli ultimi anni».

Leggi sull’argomento: Perché Alessandro Di Battista fa campagna elettorale sulla pelle dei migranti