La villa francescana di Beppe Grillo a 15mila euro a settimana

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-25

Beppe Grillo dice che il M5S è un “movimento francescano”. Ma il MoVimento ha più volte dimostrato di non aver alcun interesse ad occuparsi degli ultimi (i migranti) e il suo Capo Politico fa la bella vita tra ville, yacht e resort esotici. E nemmeno i parlamentari pentastellati se la passano male

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Beppe Grillo torna a spiegarci oggi dalle pagine del suo blog pieno di pubblicità che il MoVimento 5 Stelle è un movimento francescano. Non a caso la data di fondazione del MoVimento è il 4 ottobre, giorno nel quale si festeggia San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Dato che il M5S è nato sotto il segno di San Francesco il partito di Grillo si pone in continuità ideale con gli insegnamenti del poverello d’Assisi. Ovviamente Grillo ha in mente la povertà predicata da San Francesco. Allo stesso modo i portavoce del M5S non si vogliono arricchire con la politica.

Le politiche di accoglienza del M5S non sono francescane

All’interno del MoVimento Grillo rappresenta più il Papa che approva la regola dell’Ordine francescano che un umile fraticello. Ed è curioso che un partito di un paese democratico si voglia plasmare sull’immagine di un ordine conventuale, che a dirla tutta proprio democratico non è. Grillo insiste molto sul fatto che a differenza degli altri partiti politici il suo è l’unico che ha davvero a cuore gli interessi dei cittadini. Così come San Francesco aveva fondato l’Ordine dei Frati Minori per avvicinare la Chiesa al popolo Grillo e Casaleggio hanno fondato il M5S per portare la democrazia nel Paese. È curioso che i francescani abbiano ottenuto il riconoscimento proprio da quella Chiesa corrotta che Francesco combatteva, chissà se Grillo accetterà l’investitura da parte dei Poteri Forti™.
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C’è però qualcosa che stride con questa rappresentazione francescana del M5S. Ad esempio l’attenzione verso gli ultimi. Non si può certo dire che il M5S sia davvero francescano sotto questo punto di vista. Al di là di ricordare come Grillo fosse a favore del reato di immigrazione clandestina basta citare quello che il Capo Politico del MoVimento ha scritto contro i migranti. San Francesco non avrebbe mai invitato a chiudere le porte dicendo che “portano malattie”, anzi li avrebbe accolti e curati.

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Villa Corallina a Bibbona (Credits: emmavillas.com)

San Francesco non avrebbe mai criminalizzato gli ultimi, in Italia gli ultimi non sono solo gli italiani che “non arrivano a fine mese” ma soprattutto i disperati che arrivano sulle nostre coste. San Francesco predicava l’accoglienza, non la chiusura delle frontiere. Il MoVimento 5 Stelle invece ha costantemente attaccato le ONG che operano nel Mediterraneo per salvare vite umane accusandole – senza alcuna prova – di lavorare per gli scafisti.

Ma le ville di Grillo sono accatastate come conventi?

Ma nel suo post Grillo non parla di accoglienza. Parla di democrazia (che c’è già in Italia e che invece è completamente assente nel M5S) e di denaro. Grillo però non è proprio il prototipo del pauperista. Ad esempio la famosa villa a Marina di Bibbona, già luogo di riunioni del Direttorio, d’estate viene affittata alla modica cifra di 15mila euro a settimana (spese per l’elettricità escluse).


Si dirà che lui queste cose se l’è guadagnate con il suo lavoro. Ma chi conosce la storia di San Francesco sa che era figlio di un ricco commerciante di stoffe e che ha rinunciato a tutti i suoi beni. San Francesco non era nato povero, scelse di spogliarsi del superfluo.
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E non è quella l’unica proprietà immobiliare di Grillo. Tra il 2002 e il 2003 Beppe Grillo e suo fratello Andrea si sono avvalsi per due volte del cosiddetto “condono tombale” varato da Berlusconi e Tremonti per sanare la posizione, fino ad allora fuorilegge, degli immobili della società Gestimar (il 99% della società è di Beppe) che possiede una decina di proprietà immobiliari. All’epoca Andrea Grillo spiegava che anche se ritenevano di aver fatto tutte le cose bene e secondo la legge preferivano avvalersi della possibilità di condonare gli abusi.

Il senso di Grillo per la vita francescana

Grillo – questo prototipo di francescano 2.0 – invece è stato visto trascorrere il Ferragosto a bordo dell’Aldebaran, lo yacht da 42 metri dell’imprenditore Enrico De Marco, re della simil-pelle. Il tutto in una delle location meta per antonomasia del vippume e dei ricchi italici: Porto Cervo. Nel Capodanno del 2015, Grillo invece se la spassava in Kenya a Malindi nel resort di proprietà di Flavio Briatore. Nel 2013 infine, quando il Paese appena uscito dalle elezioni politiche non era ancora in grado di formare un Governo Grillo rinviò l’incontro al Quirinale perché impegnato a fare vacanza in Costa Smeralda. L’unica cosa che Grillo dice di non possedere è proprio il suo blog.

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Grillo in marcia ad Assisi per il reddito di cittadinanza

C’è chi dirà che Grillo facendo politica “ci ha rimesso”, ma le cose non stanno proprio così. E a dirla tutta Grillo dice di non essere un politico ma un comico. E soprattutto non è stato eletto. Si dirà allora che Grillo (e Casaleggio) non sono il MoVimento e che l’esempio francescano lo danno gli eletti. Ed è interessante perché una gran parte degli eletti del MoVimento 5 Stelle proprio grazie alla politica ha notevolmente migliorato il proprio tenore di vita. Personaggi come Roberto Fico, che prima di entrare in Parlamento non avevano un lavoro o un reddito fisso e che oggi tra stipendio e “rendicontazioni” vedono transitare sui loro conti correnti qualcosa come diecimila euro al mese non sono i prototipi del pauperismo francescano.
 
 
 

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